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domenica, Dicembre 22, 2024

Reintegro di medici e infermieri no vax negli ospedali, Facciolla: è un errore gravissimo

AperturaReintegro di medici e infermieri no vax negli ospedali, Facciolla: è un errore gravissimo

E’ polemica sulla decisione del Governo di reintegrare i medici ed infermieri no vax negli ospedali. Critico il segretario regionale del Partito democratico, Vittorino Facciolla, contrario al provvedimento. “Ad inizio campagna vaccinale nel gennaio 2021 dichiarai come il comportamento dei medici no vax calpestasse secoli di scienza e invalidasse in sostanza il giuramento di Ippocrate mettendo a repentaglio la salute dei cittadini – ha scritto sul suo profilo Facebook – La mia idea non è cambiata anzi si è rafforzata perché grazie al senso di responsabilità della stragrande maggioranza dei sanitari del nostro SSN, il numero dei decessi nel nostro Paese è stato fortemente contenuto. Ritengo che il reintegro dei sanitari no vax o quanto meno il loro ritorno in corsia sia un gravissimo errore – ha aggiunto Facciolla – In primis perché esporremmo i pazienti ma anche gli stessi sanitari no vax a rischi maggiori legati al contagio. Il loro reintegro sarebbe poi l’ennesimo caso in questo Paese in cui chi non rispetta le regole alla fine riesce sempre a cavarsela. Ma c’è anche un altro messaggio tra le righe: permettere il loro reintegro è in sostanza un riconoscere il diritto a svolgere una professione sanitaria anche a chi nega evidenze provate con metodo scientifico e convalidate dalla comunità scientifica internazionale. È un messaggio che non possiamo tollerare. Alcuni medici stanno presentando le loro dimissioni sentendosi umiliati – ha proseguito l’esponente Pd – Il reintegro riguarderebbe circa 1.800 medici e infermieri del SSN. In Molise sembra che riguardi 10 infermieri. Un numero irrisorio che si sta cercando di far passare anche come soluzione alla carenza dei medici in reparto. E quindi perché il governo ha scelto di andare in questa direzione? Perché non ha voluto aspettare la già fissata scadenza dell’obbligo vaccinale del 31 dicembre? Il motivo è abbastanza chiaro: dimostrare discontinuità con il passato, rinnegarlo, a costo anche di compromettere la campagna vaccinale. La smania di voler dichiarare il ritorno alla normalità non si risolve così, dispensando inoltre i cittadini dai bollettini giornalieri, presi dalla logica occhio non vede cuor non duole. Quale normalità? Quella che vede ancora almeno 100 decessi al giorno? La normalità è amica intima della verità. E la verità è che il Covd è ancora un problema di salute pubblica. Emilia Romagna, Lazio, Campania e Puglia stanno mettendo in campo le loro leggi regionali per evitare il contatto tra pazienti e non vaccinati. Dal canto mio sosterrò ogni iniziativa del Consiglio regionale volta a mettere in sicurezza ospedali e pazienti”, ha concluso Facciolla..

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