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domenica, Dicembre 22, 2024

Festa dell’Unità nazionale e delle forze armate, Chiauci ricorda i caduti in guerra

AttualitàFesta dell'Unità nazionale e delle forze armate, Chiauci ricorda i caduti in guerra

A Chiauci oggi pomeriggio, 4 novembre, in occasione della festa dell’unità nazionale e delle forze armate, si ricordano i caduti in guerra che hanno consentito all’Italia di divenire uno Stato unito, libero e democratico. Dopo la messa e la benedizione della corona d’alloro deposta sul monumento ai caduti, il discorso da parte dell’amministrazione comunale: “Questa ricorrenza celebra la vittoria insieme agli Alleati contro gli Imperi Centrali, che poneva fine alla tragedia della Grande Guerra. Oh Padre, fa che nessuna vita umana sia più calpestata e annientata dalla guerra, custodisci i loro cari sorretti dal tuo amore, custodisci la memoria e rendila insegnamento perenne del lutto, dell’orrore assurdo e della devastazione che ogni guerra porta al mondo”.

Presenti alla cerimonia le forze dell’ordine locali, il gruppo Alpini e la popolazione di Chiauci.

Di seguito il discorso del sindaco Antonio Sferta:

 

Mi sento di poter dire di aver colto nella mia prima esperienza da sindaco l’emozione di una giornata speciale come questa, passata prima attraverso la funzione religiosa e quindi cristiana del rispetto delle anime dei
nostri caduti che prosegue nella forma laica che ci riunisce qui per onorare l’estremo sacrificio.
Questi eroi sono i Figli di Chiauci che hanno dato la vita per lasciarci un mondo migliore libero, democratico e non belligerante.
Sono passati poco meno di 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale e, più di qualcuno, tra i presenti, a testimonianza degli eroi prima nominati ha conosciuto i reduci di tali guerre che ci hanno raccontato dei loro anni passati in prigionia, delle atrocità della guerra, la fame, il freddo, i pidocchi e delle uniche armi efficaci utilizzate per combattere la guerra: la lealtà e la fratellanza.
Siamo qui per non dimenticare che erano i figli di Chiauci quando sono caduti in guerra e oggi sono i nostri genitori i nostri nonni il nostro faro che ci deve guidare nella notte buia che rappresenta l’attuale periodo.
Però, e con grande orgoglio, dai fatti accaduti martedì sera e che si sono protratti per tutta la notte, mi sento di assicurare ai nostri Eroi caduti nelle guerre che la loro morte non è stata vana in quanto, noi, ora figli di Chiauci, abbiamo agito come una unica famiglia per la ricerca del signor Dante che si è conclusa nel migliore dei modi.
Purtroppo, il faro dei Nostri eroi, Chiaucesi, molisani, italiani europei non è abbastanza potente da illuminare le menti miopi dei Nostri Governanti, italiani ed europei, che incapaci di trovare una soluzione pacifica ricorrono alle armi in nome della libertà del popolo Ucraino.
Da quanto apprendiamo dai mass media, e con il beneficio del dubbio, ci stiamo preparando ad una guerra mondiale in quanto non è l’ucraina l’unico territorio sul quale insistono i conflitti ma vi sono atti di destabilizzazione in medio oriente Iran e oriente: cina, corea e giappone; anche nel sud America e in Africa, nonostante il silenzio dei mezzi di comunicazione si stanno combattendo guerre civili da diversi anni come dimostrato dai numerosi sbarchi.
E’ necessario che questa solenne commemorazione non esaurisca la sua funzione nella sola giornata odierna ma sia un monito per i potenti della terra, che decidono le sorti delle nazioni utilizzando la guerra, come unico strumento attuatore, di armarsi di umiltà e fare un passo indietro e lasciare che altri provino a trovare una mediazione alla guerra di fatto meno invasiva.
È necessario che il ricordo dei caduti non si risolva in una sola giornata di celebrazione, sebbene solenne, mache sia un monito per i potenti della terra che decidono sulle sorti delle nazioni, affinché, nell’interesse dei popoli, scelgano quale unica e insostituibile arma il dialogo.

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