Ancora prima di arrivare a Roma è polemica sull’albero di Natale da destinare a Piazza San Pietro. Questa volta non c’è spelacchio che tenga, a conquistare la scena un abete bianco situato nel bosco di Montecastelbarone al confine tra il Comune di Agnone e il Comune di Rosello in Abruzzo. Il taglio della pianta doveva avvenire questa mattina, ma le operazioni di rimozione sono state bloccate. Insomma, anche il Papa dovrà attendere ancora prima di vedere il suo albero. A mancare è l’autorizzazione della Regione Molise. Una bega burocratica notificata alla ditta pronta al taglio dai Carabinieri forestali di Agnone. Ma la questione affonda le radici, è il caso di dirlo, in una dinamica ancora più complessa. L’abete dovrebbe essere donato al Papa dal Comune di Rosello, ma il terreno in cui è collocato sarebbe di competenza del Comune di Agnone. A sostenerlo il fotografo naturalista Dario Rapino grazie a uno studio di geolocalizzazione della pianta effettuato nei giorni scorsi. L’ambientalista aveva segnalato la sua versione ai Carabinieri forestali di Isernia chiedendo il sequestro dell’abete.Non solo una questione di territorialità, per Rapino il problema principale è l’impatto ambientale.
Proprio questa mattina, i Comuni di Agnone e Rosello sono arrivati a un accordo sul blocco temporaneo del taglio dell’albero. Si attendono ora le decisioni della Regione Molise.