Una partita, quella della sanità, che si gioca sostanzialmente sui numeri. Il cui risultato però, incide solo in minima parte sui conti della Regione, considerato che da un decennio e più l’Ente è in regime di commissariamento per i debiti acculati negli anni.
L’effetto maggiore, invece, e molto più evidente nella forma e nella sostanza, lo pagano i cittadini. Sia quelli che devono ricorrere alle cure sanitarie, che siano esse pubbliche o private, sia quelli che godono, diciamo così, di ottima salute. Questi ultimi, in termini di contribuzione e di tasse, nel corso degli anni, hanno sopportato e subito aumenti su quasi tutte le tariffe. Proprio per il debito nella sanità. Una cifra di qualche centinaia di milioni di euro, spiccioli se raffrontati ai buchi mostruosi di Lazio e Calabria, solo per fare due esempi.
Un debito, sottolinea in una ricostruzione di parte l’associazione italiana dell’ospedalità privata, che ha tre matrici precise: prima di tutto un debito pregresso di decine di milioni con l’Inps, per contributi non pagati ai dipendenti degli ospedali dopo il terremoto del 2002; poi quello che l’Aiop definisce un ‘costante spreco di risorse per disfunzioni, malfunzionamento e cattiva organizzazione della sanità ospedaliera negli anni; infine il mancato equilibrio economico finanziario nei costi delle strutture sanitarie pubbliche.
Perché, sostiene l’Aiop, impedire con un provvedimento interno, ai cittadini delle regioni limitrofe di scegliere strutture private per curarsi in Molise. Secondo l’associazione della sanità ospedaliera privata, la tesi secondo la quale il deficit è causato in Molise dai soldi incassati negli anni dalle cliniche private è inverosimile,
Ma al di là delle ricostruzioni a tavolino e del pallottoliere per fare i conti, nelle ultime settimane è apparso evidente che la situazione rischia di sfuggire di mano e che, a rimetterci, non sarà un ragioniere o un politico, un manager o un luminare, ma una persona qualunque che dovrà scontrarsi con buchi e assenze, con carenze e interventi precari. Per questo è altrettanto evidente che occorre fare presto, solo in una direzione. Quella di trovare una soluzione che dia risposte a chi chiede, con sacrosanta ragione, di ricevere, cure rapide, appropriate e efficienti. Poco importa a chi appartiene il palazzo intorno al letto del reparto.