L’inquinamento ambientale della piana di Venafro al centro di 4 anni di serrate indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Isernia, grazie all’impiego delle forze dei Carabinieri, del Nucleo Operativo Ecologico, e dei Forestali.
Supera complessivamente i 121 mila metri quadrati l’area certamente contaminata da cadmio nei territori di Venafro, Pozzilli e Sesto Campano. È il dato evidenziato dal Procuratore capo Carlo Fucci che, nell’aula Moro del Tribunale, ha descritto le svolte salienti dei lunghi mesi di lavoro. Diversi i procedimenti aperti nei confronti di alcune aziende della zona, numerose le criticità rilevate. Anche in relazione alle normative che – come spiegato da Fucci – consentirebbero ad attività potenzialmente pericolose di operare con sistemi che non permettono controlli effettivi delle emissioni prodotte.
“Abbiamo attenzionato tutte le attività produttive pericolose dell’area e abbiamo rilevato criticità nei sistemi di controllo e autocontrollo delle stesse – ha commentato Fucci – Tutto ciò ha portato all’esercizio di diverse azioni penali e di illecito amministrativo.”
I risultati delle indagini sono stati già trasmessi al Ministero dell’Ambiente, al Presidente della Regione Toma, all’ARPAM e ai Sindaci dei Comuni coinvolti. Per il Procuratore ora tocca alla politica fare nuovi passi avanti.
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