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venerdì, Dicembre 27, 2024

La Diocesi di Trivento ha donato l’abete bianco collocato in piazza San Pietro. Il vescovo Palumbo al Santo Padre: simbolo di pace e della difesa del creato

AttualitàLa Diocesi di Trivento ha donato l’abete bianco collocato in piazza San Pietro. Il vescovo Palumbo al Santo Padre: simbolo di pace e della difesa del creato

La Diocesi di Trivento ha donato l’abete bianco collocato in piazza San Pietro. Il vescovo Palumbo al Santo Padre: simbolo di pace e della difesa del creato. Il 3 dicembre scorso è stato donato l’abete banco alto 54 metri, proveniente dal Comune di Rosello, in Abruzzo, Comune appartenente alla Diocesi di Trivento. Circa 1.500 i partecipanti delle comunità dell’Alto Sangro e della Diocesi di Trivento, di cui 300 invitati tra Autorità Regionali e Provinciali, Sindaci (circa 14), Prefetto di Chieti e Autorità militari. In tutto 12 pullman, più diversi pulmini. Pullman sono stati allestiti da Rosello, Roio del Sangro, Giuliopoli, Monteferrante, Montelapiano, Villa Santa Maria, Quadri, Pizzoferrato, Borrello. Sono convenuti anche gran parte dei Rosellani e Giuliopolesi presenti a Roma, in Italia e qualcuno anche dall’Estero. Il primo appuntamento della emozionante giornata è stato quello all’aula Nervi, per l’udienza con il Santo Padre. È la seconda volta per la Diocesi di Trivento, che ha preso parte alla medesima cerimonia nel 2009, allora il vescovo era Domenico Angelo Scotti, accompagnato dalla comunità di Pescopennataro. Riportiamo di seguito il saluto del vescovo Palumbo al Santo Padre Francesco durante l’udienza. “Santo Padre, Buongiorno. Grazie del momento bellissimo che ci ha donato: noi abbiamo un grande giubilo nel cuore, oggi. Le abbiamo portato un bell’albero, un abete bianco, dei monti dell’Abruzzo, Diocesi di Trivento, Comune di Rosello, Provincia di Chieti. È un albero che viene dai monti abruzzesi, santificati dalla presenza di Celestino V ed è stato addobbato con il lavoro delle mani di giovani di una struttura riabilitativa psichiatrica che è lì a Rosello, si chiama Quadrifoglio. Hanno collaborato anche gli anziani che sono ospiti di un’altra casa di accoglienza anziani che si trova a Borrello. Gli addobbi sono attinenti ai grandi temi del Magistero di Vostra santità: la pace, innanzitutto, e poi ancora la natura, la difesa del creato, la flora, la fauna e c’è anche l’opera di tanti giovani delle scuole di Quadri, di Pizzoferrato, di Villa Santa Maria. Io non voglio sprecare le parole – ha chiuso monsignor Palumbo – però come dicevo all’inizio c’è tanto giubilo nei cuori: sant’Agostino ci dice che è difficile esprimere il giubilo a parole: io ci provo, e dico solo questo: Santità, le vogliamo bene e preghiamo per lei”.

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