“L’anno appena iniziato costituirà per il Molise una svolta importante. Le elezioni di primavera saranno lo snodo intorno al quale si deciderà il futuro di questa piccola Regione o il suo definitivo tracollo.
Il rapido spopolamento, la drastica riduzione dei servizi essenziali, in particolare quelli sanitari e le infrastrutture anche viarie, l’assenza di una adeguata programmazione e di una classe dirigente altrettanto adeguata, hanno condotto il Molise sull’orlo di una crisi irreversibile
Nell’ultimo decennio anche la logica dell’alternanza tra coalizioni ha manifestato la sua incapacità a trovare soluzioni utili a consentire, o anche solo avviare, un reale e concreto cambio di passo e di visione prospettica.
Registro con preoccupazione che quella stessa inconsistente logica della contrapposizione tra
“coalizioni” sta tornando prepotentemente a galla, supportata da improbabili e spesso manovrate ipotesi “civiche” intese più ad oscurare il disegno politico a loro sotteso che a proporre ipotesi
concrete di buon Governo.
L’attuale maggioranza e la sua espressione di Governo in più occasioni ha manifestato evidenti criticità ed altrettanto evidenti divisioni.
Ma se Atene piange, Sparta non ride. Visioni differenti di strategia e di prospettiva politica attraversano trasversalmente le due maggiori formazioni della sinistra, il Pd ed il Movimento cinque stelle. Una “sinistra” incerta e sostanzialmente ancora distante dal contesto sociale di riferimento e soprattutto da quello che dovrebbe essere il suo patrimonio valoriale in termini di tutela delle fasce deboli della popolazione che subiscono più di altre il contesto di sostanziale povertà e di decrescita economica e sociale del territorio.
Le discussioni interne alle due coalizioni circa la individuazione del futuro candidato alla Presidenza della Giunta regionale manifestano plasticamente, da un lato la difficoltà di fare sintesi, dall’altro evidenziano le differenti visioni, anche di strategie, da adottare ad esempio con il ricorso alle elezioni primarie di coalizione per individuare le migliori espressioni del territorio e non personaggi che, per quanto validi, con il Molise condividono ben poca cosa.
Sommessamente ritengo che questa Regione ha intelligenze, capacità, volontà, energie sufficienti a superare lo stallo e provare a ripartire, facendo prevalere la logica della condivisione su quella della divisione anche eventualmente superando le attuali confuse coalizioni.
Una grande aggregazione moderata da cementare intorno ad un programma snello e concretamente praticabile che metta al centro innanzitutto la sanità ed i servizi essenziali per il territorio e per i cittadini potrebbe essere una via concretamente praticabile, richiamando intorno a questa idea tutte le componenti civiche e di partito ad un doveroso senso di responsabilità e di prospettiva.
Qualche mese fa ebbi a dire che per il Molise l’orologio dell’apocalisse era a cento secondi dalla mezzanotte.
A giudicare da quello che traspare il tempo dell’apocalisse è ancora più vicino.”
Oreste Campopiano