E’ una sfida tra fasce tricolori quella che si prospetta in vista delle prossime elezioni regionali. A contendersi la guida del Molise potrebbero infatti essere due sindaci: il sindaco di Termoli (e presidente della provincia di Campobasso) Francesco Roberti e quello di Campobasso, Roberto Gravina. E’ questo quello che traspare in filigrana dalle trattative in corso all’interno delle coalizioni e quello che voci molto attendibili attendibili confermano.
Nel centrodestra il punto di partenza è rappresentato dall’ indicazione espressa da Silvio Berlusconi sulla conferma in quota a Forza Italia della candidatura a presidente della Regione. Tra gli azzurri la partita è ristretta a due: l’uscente Toma, per il quale in alternativa sarebbe possibile una posizione di prestigio tra le nomine che il Governo Meloni si accinge ad effettuare presso enti importanti; l’altro nome è quello di Francesco Roberti che ha a suo vantaggio una robusta esperienza politica e, soprattutto, una spinta territoriale fortissima e trasversale rappresentata da buona parte del Basso Molise e sindaci di diversa estrazione politica. In questo caso il discorso di coalizione verrebbe superato da una spinta geopolitica che vede quel territorio fermo in pratica alle esperienze di Florindo D’Aimmo e Giovanni Di Giandomenico.
Parziale incognita nel centrodestra, rimane la casella ancora aperta per Fratelli d’Italia, qualora il partito di Giorgia Meloni la spuntasse sugli azzurri. Ipotesi che metterebbe in campo i nomi di Pallante, Iorio e Di Sandro. Sul fronte della destra, va registrata la posizione di Iorio contrario a discorsi di bandiera ma proiettato invece su figure che sappiano interpretare le esigenze dei cittadini.
Nel centrosinistra lo stallo in corso tra PD e 5Stelle rappresentato dalle primarie di coalizione che, alla fine, nessuno vuole, potrebbe essere superato dal nome di Roberto Gravina, una figura istituzionale che metterebbe tutti d’accordo. Tramonta la possibile candidatura del prorettore della Sapienza, De Santoli, mentre Greco al momento resterebbe su un personale Aventino rappresentato dal dissenso totale verso la posizione del PD disposto ad aprire verso una parte dell’area centrista proveniente dall’esperienza Toma. Nel PD a rendere complesso il perimetro di azione c’è anche la contesa mai risolta tra il segretario Facciolla e la capogruppo Fanelli, una tensione sottotraccia che rischia di logorare il partito.
Mancano esattamente 58 giorni alla presentazione delle liste il cui termine ultimo cade il prossimo 27 maggio. La politica ha quindi i giorni, se non le ore, contate, e la sfida tra i sindaci Roberti e Gravina è ad oggi l’ipotesi che regge di più.