Con sentenza pubblicata il 14 aprile 2023, il Tribunale Amministrativo regionale per il Molise ha accolto il ricorso proposto dalla dirigente della Regione Molise, Alberta De Lisio, difesa dall’avvocato Massimo Romano, e annullato i provvedimenti regionali di nomina del Presidente del Comitato Unico di Garanzia (C.U.G.).
Aderendo alle tesi della ricorrente, infatti, il Tar ha rilevato la violazione sia del generale obbligo di motivazione del provvedimento di nomina, sia, nello specifico, del criterio di comparazione tra i curricula degli aspiranti alla carica, così come espressamente previsto dalla normativa statale di istituzione del detto comitato. In breve, la nomina del presidente designato è avvenuta in assenza della previa valutazione meritocratica dei profili professionali dei candidati, ledendo irrimediabilmente sia l’interesse pubblico al buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione, sia il diritto della
ricorrente a poter aspirare a prevalere sui concorrenti, non già in virtù di criteri fiduciari bensì per i titoli e le esperienze professionali vantate e maturate in anni di impegno ai massimi livelli amministrativi della Regione di altre pubbliche amministrazioni.
Secondo il Tar, dunque, la designazione del presidente è “intervenuta unicamente accertando il possesso, in capo a quest’ultima, dei requisiti previsti dalla normativa vigente. Ma ciò non basta a dar conto dell’espletamento di una valutazione comparativa dei candidati alla carica di Presidente, non
essendo stati messi a confronto i differenti profili di competenza, esperienza e professionalità propri degli aspiranti alla carica. Tutti i concorrenti diversi dalla controinteressata, in altre parole, lungi all’esse restati “comparati” (tra loro e con la dottoressa Niro), risultano essere stati di fatto ignorati”.
Ora la palla ripassa alla Regione, che dovrà dunque procedere a riesaminare le domande dei candidati, conformandosi alle statuizioni del Tar.