Come annunciato saranno le segreterie romane a decidere il nome del candidato a presidente della Regione per il Centrodestra. Situazione analoga e speculare al centrosinistra. La politica molisana, di fatto, si è trasferita a Roma. Nella Capitale a coordinare le trattative in corso per la coalizione al governo del Paese e della Regione è Giovanni Donzelli, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia. Insieme a Claudio Lotito per Forza Italia e Lorenzo Cesa per l’Unione di Centro, Donzelli è al lavoro per chiudere entro il 2 maggio (questa sembra essere la data ultima per il centrodestra) la trattativa sul nome del candidato alla Presidenza.
Andiamo per gradi. In Forza Italia i nomi in gioco sono sostanzialmente due: quello di Donato Toma, governatore uscente a cui va per galateo istituzionale l’ingresso tra i nomi papabili, e quello di Francesco Roberti, sindaco di Termoli e presidente della Provincia di Campobasso che al momento è quello più accreditato tra gli azzurri.
In Fratelli d’Italia ai tre nomi della rosa messa in campo da giorni, quelli dell’assessore regionale Quintino Pallante, dell’ex governatore Michele Iorio e del coordinatore regionale del partito, Filoteo Di Sandro, si è aggiunto quello del senatore Costanzo Della Porta.
Improbabile l’ipotesi di un centrista alla presidenza della Regione anche se restano in campo le ipotesi del Presidente del Consiglio regionale, Salvatore Micone per l’UDC e quello dell’ex assessore regionale Vincenzo Niro per i Popolari per l’Italia.
La partita, in realtà, è tra Forza Italia, che rivendica il dato storico di una presenza al vertice della Regione Molise e Fratelli d’Italia che invece fa pesare la logica dei numeri usciti dalle urne alle scorse politiche di settembre. Lo scarto tra il partito di Giorgia Meloni e quello di Silvio Berlusconi in Molise è di dieci punti percentuali, con Fratelli d’Italia al 21,4% e Forza Italia all’11,4%. Il 2 maggio, secondo la tabella di marcia del centrodestra, sapremo chi sarà stato ad aggiudicarsi la partita.