Covid-19, la disposizione del vescovo di Trivento Palumbo: tutte le attività ecclesiali tornino a essere vissute nelle modalità consuete precedenti all’emergenza sanitaria. Il vescovo di Trivento, Claudio Palumbo ha emanato la seguente disposizione, a seguito della comunicazione del direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità, con la quale ha annunciato che il Covid-19 non costituisce più un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale: “A tutti i Parroci, Amministratori Parrocchiali, Rettori, Legali Rappresentanti degli Enti Religiosi e alle Comunità religiose appartenenti alla Diocesi di Trivento. Con nota dell’8 maggio 2023 Prot. N. 318/2023, la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha reso noto come lo scorso 5 maggio il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità ha annunciato che il Covid-19 non costituisce più un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale. Esprimendo «sentimenti di gratitudine per il personale sanitario che con dedizione e mettendo a rischio la propria vita si è preso cura dei numerosi ricoverati a causa del Covid-19 e per tutti coloro che, in qualsiasi maniera, hanno dato il loro contributo per alleviare i disagi e affrontare la crisi», la Presidenza della CEI ha ricordato anche «le tante persone che hanno perso la vita, tra cui centinaia di sacerdoti che hanno contratto l’infezione adoperandosi per il proprio ministero». Nell’accogliere questa comunicazione diramata ai vescovi italiani, dispongo l’osservanza – per l’intero territorio diocesano – di quanto espresso dalla Conferenza Episcopale. Italiana, cioè che tutte le attività ecclesiali, liturgiche e pie devozioni, tornino a essere vissute nelle modalità consuete precedenti all’emergenza sanitaria. È opportuno, tuttavia, conservare ancora alcune norme prudenziali come «l’igienizzazione delle mani prima della distribuzione della Comunione o l’uso della mascherina per la visita ai malati fragili, anziani o immunodepressi». Inoltre, esorto a mettere in pratica l’appello espresso nel medesimo comunicato che «cessino, o quantomeno siano diminuite nel loro numero, le celebrazioni trasmesse in streaming». Infine, le attività presso strutture sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali dovranno seguire le norme proprie dei luoghi in cui si svolgono”.