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martedì, Novembre 26, 2024

Carenza personale negli ospedali molisani, la lista dei concorsi deserti si allunga

AttualitàCarenza personale negli ospedali molisani, la lista dei concorsi deserti si allunga

La sanità regionale in affanno per mancanza di personale e il problema, a quanto pare, non si riesce a risolvere: la lista dei concorsi che vanno deserti si allunga sempre di più. Una situazione che sta diventando paradossale tanto che l’Asrem è stata costretta a rivolgersi a personale straniero: per esempio nei pronto soccorso di Campobasso e Isernia sono arrivati medici venezuelani, con un contratto annuale. L’ultimo bando, per soli titoli dello scorso 25 maggio, riguarda 2 medici pediatri da assumere a tempo determinato, in deroga alle norme che disciplinano le procedure per il riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie conseguite in un paese dell unione europea o in paesi terzi. “Attualmente sono in servizio 4 pediatri a Campobasso, di cui 2 specializzandi e 2 a tempo determinato ; 6 a Isernia, di cui uno specializzando e 3 assunti a tempo determinato, mentre a Termoli i pediatri sono 6, di cui 3 a tempo determinato, fa sapere il commissario straordinario Evelina Gollo. Le carenze più pesanti riguardano la medicina d’urgenza: l’ultimo bando asrem per l’assunzione a tempo indeterminato di 25 medici non ha ottenuto i risultati sperati.

“Gli infermieri nei tre pronto soccorso regionali sono più o meno sufficienti. Il problema sono i medici. Abbiamo bandito diversi concorsi ma vanno deserti. E’ un problema nazionale, non solo molisano”, ha fatto presente il commissario straordinario Gollo.

Come si ricorderà durante l’emergenza Covid hanno prestato servizio con contratti a tempo determinato alcuni medici venezuelani e a loro se ne sono aggiunti altri, sempre provenienti dall’estero. Ma non può essere considerata una soluzione a lungo termine, fa presente il presidente dell’Ordine dei Medici di Isernia, Fernando Crudele. Sono solo soluzioni tampone e alla scadenza del contratto si ritorna al punto di partenza. Si deve tornare ad investire sulla sanità pubblica, insiste Crudele. Cosa difficile con il piano di rientro dal disavanzo sanitario partito dal 2007 e il commissariamento dal 2009.

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