Il fac-simile della scheda elettorale che troveremo nei seggi il 25 e 26 giugno prossimo è stato approvato nei giorni scorsi dalla giunta regionale. Nella scheda ci saranno 14 simboli: 7 per il centrodestra di Francesco Roberti, 6 per il centrosinistra di Roberto Gravina e uno per “Io non voto i soliti noti”, la lista di Emilio Izzo. Situazione diversa dunque rispetto a 5 anni fa. I simboli allora erano 16 con 4 candidati alla presidenza. Il centrodestra con Donato Toma aveva 9 liste, il centrosinistra con Carlo Veneziale 5, il Movimento 5 Stelle con Andrea Greco e Casapaound con Agostino Di Giacomo una sola lista. Alla fine Toma vinse con 73mila voti, secondo si piazzò Greco con 64mila preferenze, terzo Veneziale con 28 mila voti e infine Di Giacomo con 700 preferenze. L’affluenza fu del 52 per cento. Stavolta, considerato il trend al ribasso degli ultimi anni e considerando anche che si vota in estate, il dato potrebbe alla fine essere ancora più basso. Gli aventi diritto al voto saranno circa 330mila ma è un numero nel quale sono incluse anche diverse decine di migliaia di residenti all’estero. Il dato preciso dei molisani che andranno alle urne lo conosceremo tra qualche giorno considerato che l’ultima revisione delle liste elettorali prima del voto è fissata per sabato prossimo 10 giugno e cioè 15 giorni prima delle elezioni.
Ma quanto costano queste elezioni regionali? La cifra stanziata è di poco superiore a un milione e 100 mila euro. Circa 800 mila serviranno per pagare le spese che i comuni devono affrontare per mettere in piedi le sezioni e la macchina elettorale e circa 300mila euro invece serviranno per pagare presidenti di seggio e scrutatori che percepiscono nel primo caso 150 euro, nel secondo 120.