E’ una devozione molto sentita, quella per Sant’Antonio di Padova. La simbologia dei gigli, del pane, dei cavalli spesso bardati, dei cosidetti “Monachelli” ossia i bambini vestiti per l’occasione con il saio, si ripete in molte declinazioni in diversi centri del Molise.
Nel nostro mosaico di momenti di festa, suoni e colori, partiamo da Campobasso: la chiesa di Sant’ Antonio di Padova colma di fedeli: il territorio di competenza conta cinquemila anime, ma – come ha ricordato il parroco, Padre Gianni Dicosola all’inizio della cerimonia, il luogo sacro – edificato sessant’anni fa e custodito dai Frati Minori ha il richiamo di un vero e proprio santuario frequentato tutto l’anno non solo dai campobassani. Sfidando il maltempo, il lungo corteo con i gonfaloni e gli stendardi delle realtà religiose cittadine ha attraversato le strade della parrocchia accompagnata dal concerto di fiati della città di Noci. Al termine, l’affidamento della città e la benedizione con la reliquia del Santo.
Con le immagini ci spostiamo a Isernia: qui la devozione per Sant’Antonio di Padova è legata fortemente al centro storico, in cui si svolge la processione con i cavalli bardati. Dopo la messa, celebrata da Don Remo staffieri, la benedizione dei bambini e la distribuzione del pane nella chiesa di San Francesco, e poi simbolicamente in ricordo del “miracolo della mula”, il corteo di equidi con drappi, nastri e merletti, attraversa la zona antica della città.
Da Isernia a Santa Croce di Magliano, dove alla devozione per Sant’Antonio è legata la processione dei carri – quasi trenta, numero considerevole e in aumento rispetto agli anni scorsi – carri che sfilano già dal pomeriggio del 12 per le strade del paese. La festa patronale è stata particolarmente partecipata quest anno: nelle scorse settimane una delegazione di fedeli – guidata dal Parroco Don Costantino di Pietrantonio – aveva raggiunto Padova con quattro pullman per ricevere una reliquia del Santo. La devozione del pane, l’Asta di animali, oggetti e cibi della questua, e il tradizionale canto della “Carregna” sono elementi connotanti della festa di Santacroce.