Se con il caldo c’è il pericolo di sentirsi male, a Isernia questo rischio è ancora più allarmante perché il servizio della guardia medica funzionerà a singhiozzo. La ragione è sempre la stessa: la carenza di medici che ormai è cronica nella provincia, a cui si aggiungono problemi organizzativi nella gestione dei turni.
In alcuni giorni di luglio, dunque, in caso di emergenza, bisognerà rivolgersi al Pronto Soccorso e e sperare che non sia già affollato.
L’alternativa è quella degli ambulatori dei comuni vicini: Civitanova, Macchia, Sessano e Cantalupo, che invece riescono a garantire continuità.
Intanto la prossima settimana sarà pubblicato un bando per l’assunzione a tempo indeterminato di nuovi camici bianchi per le guardie mediche della regione e anche Isernia potrebbe finalmente vedere la luce in fondo al tunnel.
Ma la vera emergenza è la riorganizzazione del 118 – dice Carmine Cecola, segretario provinciale della Federazione medici di medicina generale – perché il 30 settembre scadrà la proroga delle indennità aggiuntive ai medici del 118 e dal primo ottobre lo scenario è preoccupante. Ci auguriamo dunque – continua – che il nuovo governo regionale inserisca la sanità pubblica tra le priorità perché ad aprile i sindacati della medicina generale hanno avuto due incontri con l’Asrem e l’azienda sanitaria – conclude Cecola – non ha manifestato alcuna volontà di trovare soluzioni condivise e ha addirittura avanzato proposte inaccettabili per i professionisti”.
Restano dunque tutti aperti i problemi della sanità isernina: dal pronto soccorso dove la carenza di medici è un tema ricorrente al personale dei reparti ridotto al lumicino. E ora anche la guardia medica e il 118 sono a rischio.