Si sarebbero verificate ancora tensioni nel carcere di Larino .
A darne notizia il sindacato di
polizia penitenziaria.
“Nella serata di venerdì i detenuti appartenenti al circuito “media sicurezza” della ormai nota “prima sezione”, verso le ore 20:30, si sono rifiutati categoricamente di rientrare nelle proprie stanze recriminando pretese di vario genere.
La pretestuosità di taluni soggetti è ormai una costante. Infatti ogni occasione è buona, dalla protesta avverso alcune contestazioni disciplinari fino ad arrivare al caldo eccessivo, per porre in essere condotte turbative dell’ ordine e della sicurezza dell’ Istituto nonché minacciare sistematicamente gli operatori penitenziari che ormai vivono il lavoro in totale burnout, essendo bersagliati quotidianamente dalle minacce dei soliti detenuti, molti dei quali affetti da patologie psichiatriche o legate alla tossicodipendenza. Solamente dopo la mezzanotte, dopo l’ennesimo richiamo in servizio degli agenti penitenziari e la mediazione della Direttrice e del Comandante di Reparto i detenuti si sono persuasi a rientrare nelle proprie camere.
Nonostante il clima sopra descritto il personale di Polizia Penitenziaria ancora riesce a resistere e a tentare di far rispettare la legalità, è infatti della scorsa settimana la notizia di un operazione di sequestro e contestuale denuncia di cessione di sostanze stupefacenti durante la fruizione di un colloquio visivo tra un familiare e un detenuto, proprio della stessa sezione ove si ripetono sistematicamente i disordini.
C’è da chiedersi fin quando il ridottissimo contingente di Polizia Penitenziaria potrà garantire il rispetto delle regole e quando la politica in primis e poi l’Amministrazione Penitenziaria, vorranno porre in essere azioni tangibili atte ad arginare il clima di violenza e ridare dignità ai lavoratori che espletano il loro servizio negli Istituti Penitenziari. Con la viva speranza che ciò non avvenga troppo tardi, dopo cioè eventi irreparabili, che non si osa nemmeno nominare per il rischio di essere additati come Cassandre, stante gli episodi di disordini e violenze che si registrano quotidianamente negli istituti penitenziari italiani.”
Il Segretario Generale Regionale
Angelo Trotta