di Angelo Persichilli
“Sfortunato quel popolo che ha bisogno di eroi” scriveva Bertolt Brecht”. Vero, ma è ancora più sfortunato quel popolo che si crea eroi di cartone per sentirsi importante.
Mi riferisco alla vicenda dello studente di origine egiziana residente a Bologna, Patrick Zaki, accolto come un eroe perché rimasto ingiustamente in un carcere egiziano per alcuni mesi.
Faccio immediatamente una ovvia premessa: il comportamento del governo egiziano è stato ingiusto e Zaki ha subìto un torto. Bene ha fatto il governo italiano a fare pressioni sul Cairo per farlo liberare e tornare in Italia. Tutto quello che è stato fatto, lo sottolineo di nuovo, era un atto dovuto, era giusto lottare per fare riacquistare la libertà a un giovane studente colpevole di nessun reato.
Quello che invece contesto sono le lenti deformanti della propaganda di molti attivisti politici, di tutti i colori, che hanno voluto trasformare la vittima di una palese ingiustizia, come ce ne sono tante nel mondo e anche in Egitto, elevandola al rango di eroismo internazionale. Bene ha fatto il governo Meloni a fare pressioni sul governo egiziano per la liberazione di Zaki, ma si è trattato di una operazione diplomatica con un Paese amico, quindi lo stesso governo italiano poteva fare a meno di offrire un aereo speciale per riportare lo studente in Italia quando, come lo stesso Zaki ha rilevato, c’erano comodi e sicuri aerei di linea. Non c’era alcuna urgenza e, come lo stesso Zaki ha dimostrato, un aereo di linea sarebbe stato, come infatti è stato, più che sufficiente. Un aereo governativo sarebbe servito solo per creare l’opportunità ed esposizione politica con le foto ufficiali alla base della scaletta dell’aereo, come per l’arrivo di personalità importanti o eroi che, sinceramente, non esistevano.
Il puerile comportamento della macchina pubblicitaria di tutti i partiti per accaparrarsi di qualche briciola di popolarità è stato disgustoso e, ovviamente, ipocrita. Lo sottolineo di nuovo, nessuna critica alle iniziative, governative e non, per riportare Zaki in Italia, ho però serie difficoltà a giustificare il loro sfruttamento mediatico creando eroi di carta da sfruttare per la loro propaganda politica. Hanno elevato una normale e nemmeno tanto complicata operazione diplomatica, al rango di una grossa operazioni di guerra o di riforma geopolitica a livello internazionale.
Ci sono decine di situazioni simili, con risvolti anche più drammatici, in tutto il mondo. Basta solo sfogliare qualche agenzia per leggere la situazione di centinaia di persone in tutti i Continenti intrappolati in prigioni straniere, credo anche peggiori di quelle egiziane dove Zaki è stato ingiustamente trattenuto e quindi capire che questi trionfalismi dei politici italiani che cercano di accaparrarsi dei meriti eccezionali che non esistono, sono ingiustificati.
Per capire quanto questi trionfalismi siano fuori posto, basti pensare alla reazione della politica e dell’opinione pubblica italiana di fronte alla ingiustificata detenzione di due fucilieri italiani in India per un lungo periodo di tempo. E, necessario sottolinearlo, i due militari italiani, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, non erano andati in India per motivi personali, ma perché mandati dal governo italiano. La moglie di Latorre disse: “Siamo stati trattati come carne da macello”.
Quali siano state le loro colpe non è stato mai rivelato, forse perché non c’erano proprio, ma la differenza di reazione ad una ingiustizia contro cittadini italiani, o legati all’Italia, è ovvia, gigantesca, da sciacallaggio politico.