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domenica, Dicembre 22, 2024

Casalbordino, la Procura indaga per omicidio colposo. Lutto cittadino a Palata

AperturaCasalbordino, la Procura indaga per omicidio colposo. Lutto cittadino a Palata

I resti dei tre operai morti nell’esplosione di Casalbordino sono all’obitorio di Chieti, per una prima ricognizione. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Silvia Di Nunzio che lavora sull’ipotesi di omicidio colposo plurimo e disastro colposo, al momento contro ignoti. Ma già nelle prossime ore potrebbero essere iscritti i primi indagati. Dalla Sabino Esplodenti, la fabbrica dove è avvenuta la tragedia, è stata diramata una nota nella quale viene definita ‘inspiegabile la causa dell’esplosione che ha provocato la morte dei tre operai”. Un incidente, hanno spiegato dall’azienda, che si è verificato durante il lavoro di munizionamento, eseguito per conto dell’Agenzia industrie difesa, nonostante le cautele e l’applicazione delle norme previste sulla prevenzione degli infortuni. Ma già nell’immediatezza del disastro, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, aveva manifestato tutte le perplessità dovute ad un precedente analogo accaduto nel 2020. Anche in quella circostanza una esplosione aveva provocato la morte di tre operai. E oggi, tragica casualità, davanti al gup di Vasto si è svolta la prima udienza preliminare per quell’incidente con dieci imputati chiamati a vario titolo a risponderne. Per quanto di competenza, la Sabino Esplodenti ha già annunciato che si farà carico di ogni esigenza dei familiari delle vittime anche attraverso le proprie compagnie di assicurazione. Tuttavia a Palata, paese dove viveva Gianluca De Santis, uno dei tre operai rimasti uccisi dall’esplosione sarà lutto cittadino. Il 44enne, da ieri sarebbe stato in ferie per poter accompagnare uno dei due figli a scuola, nel primo giorno della riapertura. Siamo attoniti per i tre operai morti e le famiglie distrutte, ha detto la sindaca di Palata Maria Di Lena, e siamo vicini alla famiglia del nostro caro Gianluca. Ciao Scheggia, lo ha salutato Italo Di Sabato, chiamandolo con il soprannome con cui era conosciuto dagli amici. Non è accettabile morire sul lavoro, ha dichiarato il presidente della Regione, Roberti per il quale serve aprire una riflessione profonda sul tema della sicurezza. Nell’incidente di Casalbordino hanno perso la vita tre padri di famiglia, Fernando Di Nella di Lanciano sarebbe andato in pensione a breve, Giulio Romano del posto nel 2020 scampò all’esplosione per un cambio di turno. Con Gianluca De Santis mettevano ogni giorno le mani nella polvere da sparo. Ieri, per l’ultima volta.

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