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mercoledì, Gennaio 15, 2025

Gruppi regionali. La grande abbuffata della politica molisana, rimborsi anche per il gelato

AperturaGruppi regionali. La grande abbuffata della politica molisana, rimborsi anche per il gelato

di PASQUALE DI BELLO

La pubblicazione da parte della Corte dei Conti delle delibere inerenti i bilanci 2012 dei Gruppi regionali, lascia interdetti. Irregolarità e spese non ammesse a rendicontazione per oltre ottocentomila euro. Nessuno dei diciassette gruppi della passata legislatura è risultato in regola. Quello che sgomenta, oltre al dato formale, è la disinvoltura nell’uso del denaro pubblico. Spese di ogni tipo, dai bignè al gelato, tutto rimborsato con i soldi dei contribuenti

La Corte dei Conti ha terminato l’esame sui bilanci 2012 dei Gruppi regionali. Ora, a radiografia avvenuta, molti si attendono il solerte intervento della Procura della Repubblica di Campobasso. Qui, parrebbe, che da tempo giaccia un fascicolo in tal senso. Un fascicolo dormiente che potrebbe invece svegliarsi e presto e che starebbe tra le mani del Pm Nicola D’Angelo. E’ di tutta evidenza, dall’esame compiuto dai magistrati contabili, che qualcosa non quadra. E oltre ai bilanci, quello che non quadra è la foto di gruppo della politica molisana, che nella pasta non solo c’ha messo le mani ma pure la faccia.

Cominciamo col dire che tutti i rendiconti dei diciassette gruppi, nessuno escluso, sono stati ritenuti irregolari. Con sfumature diverse, e con i dovuti distinguo, non se ne salva uno. Anche i compagni, i gruppi comunisti che ci saremmo aspettati meno ingordi e confusionari, ne escono con le pezze ai quarti posteriori: si sono dimostrati più uguali degli altri e dunque, quanto a pappe e trippe, non hanno nulla da invidiare al pessimo blasone di altre sigle e famiglie politiche usualmente dedite o assimilate all’abbuffata.

E’ un quadro penosamente degenere che lascia spazio solo a qualche rara individualità che si è sottratta al generale magna magna. Perché è questo, più di tutto, che sorprende. La spesa per la pappa. C’è di tutto, hanno mangiato di tutto e dappertutto e non si sono messi nemmeno vergogna di scrivere nero su bianco delle loro abbuffate: dai gelati alla pizza, dai caffè alla pasta e fagioli e se avessero potuto, si sarebbero mangiati persino l’intonaco del Consiglio regionale. Ma a dirlo, anzi a scriverlo, non rende l’idea. Allora proviamo a compilare una lista (molto limitata e parziale) dei posti dove lorsignori hanno banchettato: all’Autogrill, da Napulè, al Picchio rosso, U’Muline, Lu Carratino, ai Peccati di Bacco, al Risveglio dei sapori, alla Rondine, alla Piazzetta, da Iannetta, al Caffè teatro, da Dario, da Carmine, alla Trattoria Ferri, Borgo S. Agostino, Bastianelli al Molo Trattoria da Gino, l’Angolino. E qui facciamo una pausa, altrimenti all’apnea che stringe la gola a leggere d’un fiato questo parzialissimo elenco, s’aggiunge il travaso di bile. E dopo la pausa, l’elenco ricomincia, perché lorsignori hanno anche fatto la spesa all’Oasi, 413 euro e comprato un frigo, 219 euro. Oltre alle spese, poi, c’è il capitolo dei rimborsi spese. Rigorosamente forfettari, in molti casi: 600, 700, 900, 500, 800, 300, 200 e botte e botte a suon di centinaia di euro. Tutto forfettario. Poi ci sono i rimborsi “manicomiali”: quelli per le fotocopie, per il parcheggio, per i caffè, la colazione, l’amaro e giù giù, via via, sempre più giù. Manca solo l’Alka Seltzer, ma quella la prenderanno i molisani dopo aver letto e appreso tra che mani, anzi tra che fauci si trovano. A loro, a lorsignori che si sono sgranati questo mondo e l’altro, non è mancato nulla; o forse si: non ci pare di aver visto tra gli scontrini né quello per i Confetti Falqui e né quello per l’Euchessina. Ma forse sono tra i rimborsi forfettari. In fondo scrivere “purga” su un resoconto non è poi molto elegante e politicamente corretto.

Ma che fare? L’auspico di molti cittadini, dinanzi a questo scempio, è che intervenga la Procura. Sono in molti a chiederlo a gran voce, per accertare se tutto questo non abbia oltrepassato i cancelli del codice penale. Ma questo ce lo diranno – se ce lo diranno – da viale Elena dove la Procura ha sede. Quello che invece noi possiamo dire, senza ombra di smentita, è che a lorsignori due cose non sono mancate: l’appetito e il senso del ridicolo. Rileggendo le carte, ci siamo accorti di aver dimenticato alcuni locali dal nome surreale come l’Osteria Le Mani in Pasta o il ristorante I Fiori di Zucca o l’Osteria dei Binari o l’Università del Gelato. Ma quello che più di tutti rende l’idea della grande abbuffata, è lo scontrino di un locale che nome miglior, in questo caso, non poteva avere: Apocalipse Now. Non è forse un’apocalisse tutto questo magna magna?

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