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mercoledì, Novembre 27, 2024

Individuati i responsabili dell’incendio tra Venafro e Sesto Campano: rischiano il carcere

VenafroIndividuati i responsabili dell'incendio tra Venafro e Sesto Campano: rischiano il carcere

Avrebbero tentato di ripulire un campo dalle sterpaglie provocando un incendio che mandò in fumo quasi un ettaro di terreno tra Venafro e Sesto Campano. Con l’accusa di incendio boschivo colposo in concorso tre campani, tutti residenti a Vairano Patenora, sono stati denunciati a piede libero all’Autorità Giudiziaria dai Carabinieri del Nucleo Forestale di Venafro.

Sarebbero loro i presunti responsabili del vasto rogo sviluppatosi il 18 settembre scorso in località ‘Castello Diruto’ a Sesto Campano. I tre adesso rischiano la reclusione da uno a cinque anni, e compariranno davanti al giudice con la pesante accusa di incendio boschivo colposo in concorso.

Incendio tra Venafro e Sesto Campano, le indagini dei carabinieri Forestali

Un’estate nera, quella sul fronte degli incendi boschivi, quella che si è vissuta nei territori tra Venafro e Sesto Campano: lo scorso 30 agosto, un uomo venne fermato con l’accusa di aver appiccato le fiamme nella zona di Castello Pandone che divorarono quasi ottanta ettari di terreno.

L’incendio tra Venafro e Sesto Campano, spento e bonificato lo stesso giorno dai Vigili del Fuoco di Isernia con l’impiego di squadre a terra, ha percorso complessivamente quasi un ettaro di pascolo e incolto ma ha lambito un complesso boscato abbastanza esteso, minacciando concretamente la sua integrità. Un rogo che destò notevoli preoccupazione nella metà di settembre e che mise subito gli uomini dell’Arma sulle tracce dei responsabili.

Dall’innesco individuato in un cumulo di sterpaglie gli uomini in divisa sono riusciti a risalire agli autori del rogo. L’attività d’indagine svolta dai carabinieri, infatti, ha consentito di individuare il punto preciso di insorgenza del fuoco, posto all’interno di un oliveto, dove i tre avevano effettuato la bruciatura di residui vegetali derivanti da lavorazione agricola, ma le fiamme erano sfuggite al loro controllo e si erano propagate rapidamente sui terreni circostanti.

Il Gruppo Carabinieri Forestale di Isernia ricorda che “gli incendi boschivi, quasi sempre di origine antropica e criminosa, rappresentano una grave minaccia per il patrimonio forestale nazionale e la biodiversità, ma anche un pericolo per la pubblica e privata incolumità”.

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