Una palazzina tra gli alberi, con un ingresso discreto. Piccoli appartamenti destinati a residence. Ma gli annunci on line e il via vai dei clienti aveva attirato l’attenzione dei residenti della zona. Peraltro trafficata da persone che normalmente utilizzano la pista ciclabile, per passeggiate a piedi o in bici.
Immediata periferia di Campobasso, un giro d’affari da 30mila euro al mese, questo è quello che hanno appurato i Carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della città.
Le indagini, partite ad agosto dello scorso anno, hanno accertato che i titolari degli appartamenti erano consapevoli che le inquiline che soggiornavano per brevi periodi erano prostitute.
Tutto ha preso il via dalla denuncia di un cliente che, dopo essere stato minacciato, era andato a raccontare l’accaduto ai carabinieri, svelando quello che accadeva dietro quelle porte. Sesso a pagamento attraverso siti on line, con foto e illustrazioni. Un luogo definito dalle ragazze di nazionalità varia discreto e riservato. Senza portineria.
Il via vai di uomini era stato notato dai residenti.
Dalle indagini condotte dai carabinieri è emerso un giro d’affari che in media fruttava 7500 euro al mese per ogni prostituta e poco più di 8mila per i gestori degli appartamenti.
Il procuratore di Campobasso, Nicola D’Angelo, ha chiesto il sequestro e lo sgombero dell’immobile che è stato autorizzato dal giudice per le indagini preliminari.
Le indagini durate un anno sono comunque ancora nella fase preliminare e le persone iscritte nel registro degli indagati potranno attuare tutte le forme di difesa previste dal codice.
Campobasso- Chiuso il residence delle prostitute, indagati i proprietari
