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mercoledì, Novembre 27, 2024

A Trivento “Un Filo che unisce” per la ragnatela di Halloween

AttualitàA Trivento “Un Filo che unisce” per la ragnatela di Halloween

A Trivento “Un Filo che unisce” per la ragnatela di Halloween. Abbiamo giocato un po’ con le parole per fare il titolo di questo articolo, ma la sostanza non è certamente un gioco o uno “scherzetto”: ancora una volta l’associazione “Un Filo che Unisce” scende in campo, per ricreare momenti di festa e di condivisione. Sul monumento emblema della comunità triventina, La Fontana, le laboriose uncinettine hanno realizzato dei lavori eccezionali, che non solo ci immergono nella festa di Halloween, con ragnatele, ragni, streghe cadute nella siepe, topi, le immancabili zucche, ma mettono in mostra anche la qualità dei prodotti e il livello altissimo delle finiture, raggiunto dall’esperienza e dalla manualità artistica delle realizzatrici. Un lavoro magnifico. Anche se la festa è di importazione dal Nord Europa, (per chi ha qualche anno ricorda che la frase magica, anche se riferita al periodo di carnevale, non era “dolcetto o scherzetto” ma “è permesso la Pulcinella?”) Halloween è oramai entrata a far parte della tradizione, ma non è questo il punto. La riflessione che occorre fare è semplicemente questa: l’Associazione “Un Filo che Unisce”, diretta da Michela Anziano, non senza sacrifici, (ciascun componente toglie del tempo prezioso alla famiglia e alcune volte al sonno per dedicarsi alle splendide realizzazioni), si fa sempre trovare pronta per gli eventi che creano aggregazione e, forse inconsapevolmente, identità di un paese. Un compito molto delicato, soprattutto in questo periodo dove i margini identitari tendono ad assottigliarsi, si è tutto e nulla. L’Associazione “Un Filo che Unisce”, non solo cerca di dare una scossa al turismo, all’economia più in generale del paese facendola risvegliare dal torpore, ma assolve ad un compito che per la Sociologia è preziosissimo. Dobbiamo pensare che le ricorrenze istituzionali (il IV Novembre, il 2 Giugno), religiose (il 28 Luglio, l’11 Settembre) e quant’altro, oltre ad essere giorni di festa e di celebrazioni, sono “momenti identitari”, che rinnovano la nostra posizione di socialità o comunione (concetto molto più elaborato della posizione di google maps). Pertanto, chi rinnova o addirittura crea momenti di socialità, come la instancabile e persistente “Filo che Unisce”, va ben oltre il comunque non trascurabile sforzo fisico e organizzativo che occorre per mettere su le manifestazioni: crea l’insieme. Una fetta non trascurabile di quello che siamo “è pubblica” in continuità con quella che pensiamo sia privata. Ultima riflessione: a Trivento, una ragnatela per rinsaldare “i rapporti”, urge.

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