Un ponte, quello tra Gerusalemme e San Giuliano di Puglia, che poggia le basi su questa piccola pietra. Le immagini della benedizione risalgono a 18 anni fa quando, nel quartiere Tarshisha della città Santa, si decise di mandare avanti il progetto di costruire una nuova scuola e intitolarla alle piccole vittime Jovine.
Bambini come quelli che in questi drammatici giorni della ripresa del conflitto tra Israeliani e Palestinesi hanno perso la vita. Come tanti in passato.
A Gerusalemme oggi c’è la scuola che ricorda il terremoto che uccise gli alunni delle elementari di San Giuliano e in Molise, al termine delle celebrazioni della Giornata della Memoria, quel filo ha di nuovo unito queste comunità in nome della vita e della pace, per la travagliata Terra Santa.
Lo ha fatto il Comitato delle vittime di San Giuliano che si è collegato online con la scuola di Tarshisha: Preghiamo per i Palestinesi e gli Israeliani – ha detto Padre Michael – per i musulmani e per gli ebrei perchè nostro Dio è amico di tutti gli uomini’.
Un messaggio di pace e di fratellanza che tiene uniti simbolicamente da una tragedia comune, il popolo israeliano e palestinese alla comunità di San Giuliano di Puglia, devastata da quella terribile tragedia che fu il terremoto.
A Tarshisha sono tanti i bambini che frequentano la scuola ’27 angeli di San Giuliano’. Poco distante dalla spianata delle moschee, a Gerusalemme, città simbolo della cristianità ma centro di uno dei conflitti più aspri dal dopoguerra. E da quella città , che 18 anni fa ha teso la mano verso lo sconosciuto e lontano Molise, oggi arriva l’appello a deporre le armi e a consentire ai bambini, semplicemente, di andare a studiare nelle loro scuole sicure