Timbrava il cartellino e poi usciva dall’ufficio per sbrigare commissioni personali, non sempre attinenti al suo lavoro. Per di più talvolta utilizzava anche gli strumenti dell’azienda sanitaria. E così, con l’accusa di truffa, abuso di professione e peculato, un dipendente dell’Asrem è finito nel registro degli indagati dalla Procura di Isernia.
Non si esclude il coinvolgimento di altri anche colleghi: alcuni l’avrebbero coperto mentre altri sono ritenuti dagli inquirenti veri e propri complici.
Tutto è partito da una segnalazione, poi per mesi gli uomini della Digos della Questura di Isernia hanno tenuto d’occhio gli indagati: li hanno pedinati, si sono appostati per osservare i loro spostamenti e hanno perfino sequestrato documenti in ufficio.
Nel giro di poche settimane l’operazione si è allargata a macchia d’olio coinvolgendo l’intera provincia ma già nelle prossime ore l’inchiesta potrebbe avere una svolta.