Uno dei ceppi della legna da ardere nel camino. Secondo la ricostruzione della Procura di Isernia, Irma Forte l’avrebbe usato per colpire a morte il marito, la VIgilia di Natale dello scorso anno.
In questa strada di Santa Maria del Molise, vivevano la donna di 67 anni e Carlo Giancola. L’uomo fu trovato riverso a terra con la testa spaccata.
A distanza di un anno dal delitto, il procuratore Carlo Fucci, che ha seguito personalmente il caso, ha inviato l’avviso della conclusione delle indagini. Interrogatori, analisi dei luoghi, esame dei cellulari e testimonianze. Perfino la brace che era nel camino era stata ispezionata. Ma dell’arma del delitto nessuna traccia. I colpi compatibili con una spranga o un attrezzo simile, hanno indotto gli investigatorti a ritenere che la donna abbia utilizzato uno dei tronchetti di legno per colpire il 72enne.
Ho reagito ad un’aggressione e mi sono difesa, è sempre stata la versione data da Irma Forte, che ha confessato di aver colpito il marito ma ha anche riferito di avere ricordi confusi.
I sopralluoghi e le analisi dei Ris hanno dato le risposte che la Procura attendeva e ora a distanza di un anno, Carlo Fucci ha informato le parti che per gli inquirenti il cerchio si è chiuso. Irma Forte è indagata per omicidio volontario e il fascicolo è stato depositato. Ora la difesa ha a disposizione qualche giorno di tempo per chiedere un eventuale approfondimento delle indagini, o che Irma Forte venga sentita dal pubblico ministero. Dopo di che il caso sarà nelle mani del giudice che dovrà decidere se mandare a processo la donna che la vigilia di Natale dello scorso anno a Santa Maria del Molise ha ucciso il marito con un colpo alla testa