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venerdì, Ottobre 18, 2024

“Buona strada, lupetto”, il saluto degli scout al piccolo Alessandro Mignogna nel giorno dei funerali

Evidenza"Buona strada, lupetto", il saluto degli scout al piccolo Alessandro Mignogna nel giorno dei funerali

La bara bianca è arrivata alla chiesa di san Giovanni Battista a Campobasso sulle spalle dei portatori della Madonna del Carmine di Riccia, di cui Alessandro Mignogna sperava tanto di far parte da adulto. Ad attenderlo, sulla strada, oltre ad una folla silenziosa che via via andava aumentando, quattro vigili del fuoco sull’attenti. Il valore simbolico di un gesto di chi ha soccorso la famiglia nella tragedia di una casa bruciata dalle fiamme ma non ha potuto far nulla per il bimbo di 9 anni. Ovunque palloncini bianchi e azzurri e i simboli scout: Alessandro, tra i tanti interessi che aveva, era anche un lupetto. Quando muore un bambino è l’intera comunità che piange, il lutto per la sua scomparsa riguarda tutti, investe tutta la città, è un patrimonio sacro di tutta l’umanità. Le parole sono di fra Antonio Narici, sacerdote scout che ha celebrato la messa per Alessandro. “Vorremmo essere ovunque oggi ma non qui per questo dolore che non ha bisogno di essere spiegato, perché ogni mamma e papà del mondo sono in grado di comprendere il dolore di questi genitori”. Papà Paolo e mamma Nicoletta, con ancora i segni della tragedia sul corpo, muti nel loro dolore che solo nella fede possono trovare il conforto: Alessandro è andato da una mamma ad un’altra, che ora avrà cura di lui, petalo di fiore volato verso il cielo, da dove si prenderà cura della sua famiglia. Poi fra Antonio si rifa’ alla saga di Harry Potter prigioniero di Azkaban: si può trovare la felicità anche nei tempi più bui se si accende la luce. “Aiutaci Alessandro ad accendere la luce perché non la vediao”, ha detto il sacerdote. Buona strada, gli hanno augurato i compagni scout, con la lettura del brano del libro di Mowgli che si accommiata dai lupi per andare verso gli uomini. Non dimenticatemi, io tornerò, promette Mowgli a mamma lupa e papà lupo, mentre si avvia giù per la collina, andando incontro alla società degli uomini.

Alla fine anche i compagni di classe hanno voluto dare l’addio ad Alessandro, che era simpatico, divertente e socievole “Ci facevi ridere quando dicevi le cose in dialetto”, dice un amichetto. La bara bianca alla fine ha lasciato la chiesa, tra le lacrime e volo di palloncini

 

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