Se ne parlava da qualche settimana. I rumors andavano proprio in quella direzione e negli ambienti politici di centrodestra nessuno è rimasto sorpreso della decisione di Aldo Patriciello di lasciare Forza Italia.
Qualche incomprensione e alcuni nodi venuti al pettine, nonostante l’evidente presenza di Patriciello a tutte gli ultimi appuntamenti elettorali, hanno di fatto sancito la rottura.
L’eurodeputato l’ho ha fatto alla vigilia della campagna elettorale per lui più importante, quella delle prossime europee. L’ufficialità è arrivata con una lettera inviata al presidente del partito, Antonio Tajani.
Una decisione sofferta e travagliata, l’ha definita il politico di Venafro ma che, ha aggiunto, alla luce della direzione intrapresa dal partito, soprattutto in merito alla riorganizzazione dei vertici, è quanto mai irrevocabile e non più differibile.
Sarò eternamente grato al presidente Berlusconi, alla sua famiglia e ai tanti compagni di partito – ha aggiunto Patriciello – per la stima testimoniata in sedici anni di cammino politico, vissuto prima nel Popolo della Libertà e poi in Foza Italia.
Per Patriciello è arrivato il tempo di fermarsi e avviare una riflessione con i tanti amministratori che, ha fatto trapelare, da Teramo a Reggio Calabria hanno lui come riferimento con i quali sono stati stretti rapporti prima di tutto di amicizia e poi politici.
Una notizia, il distacco tra l’europdeputato e Forza Italia, che è stato argomento ghiotto anche per la stampa nazionale. Alcuni giornali non hanno perso tempo ad accostare il suo nome a quello della Lega e del vice premier Matteo Salvini che con Patriciello, è il commento, avrebbe acquistato un campione di preferenze. Ma il silenzio dello stesso eurodeputato, che non ha fatto alcun riferimento slle sue scelte future e anche alcune indiscrezioni che arrivano dal suo quartier generale a Venafro lasciano aperte anche altre porte e tra queste quella che porta dritto a via della Scrofa a Roma, sede di Fratelli d’Italia.