Il capogruppo di “Futuro Trivento”, Luigi Pavone, interviene sui lavori di messa in sicurezza del rione Casalotti. “Nonostante la nostra precisazione in un comunicato stampa di qualche giorno fa – scrive Luigi Pavone – continua l’opera millantatrice del sindaco, seguito pedissequamente e asetticamente da (parte) della sua maggioranza, che, attraverso comunicati stampa, interviste e inaugurazioni sotto le note romantiche di canzoni natalizie, tenta di accaparrarsi la paternità dei lavori del rione Casalotti, lavori appaltati dalla scorsa amministrazione. In una recente intervista, infatti, il sindaco dice che, sebbene si tratti di un finanziamento del 2016 (senza, però, dire apertamente che non è un finanziamento preso dalla sua Amministrazione), i lavori sono il risultato di una “proposta migliorativa della nostra Amministrazione”. Pertanto, in deroga al codice degli appalti, in ossequio a normative create per l’occasione dall’operosa Amministrazione Corallo, è stata l’Amministrazione a proporre le migliorie e non, come il codice degli appalti, quindi la legge, vuole, andando, di fatto, anche a sminuire l’intervento migliorativo della ditta che ha realizzato le opere. Come probabilmente già molti cittadini hanno inteso, tutte le migliorie rivendicate dal sindaco, quindi rifacimento della pavimentazione, miglioramento dei sottoservizi, realizzazione della pensilina sulla quale (vi anticipiamo) verranno installati i pannelli fotovoltaici e sistemazione del parco giochi, compresa l’installazione dell’opera all’interno del parco giochi, tanto fotografata dagli smartphone della maggioranza in questi giorni, sono migliorie presenti all’interno dell’offerta migliorativa presentata dalla ditta esecutrice dei lavori. Non ci stupiremmo se tra qualche giorno vedremo foto del sindaco e dei suoi prodi all’interno della Cripta di San Casto rivendicandone la realizzazione. Pertanto, cittadini triventini, aspettiamoci tanti altri colpi di scena da qui al prossimo giugno quando si terrà il rinnovo dell’Amministrazione comunale. Uno scrittore francese – chiude Pavone – diceva che “La politica (nell’accezione negativa del termine, aggiungiamo noi) è l’arte di servirsi degli uomini facendo loro intendere di servirli” e in questo caso non possiamo dargli certamente torto”.