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martedì, Novembre 26, 2024

“Trivento come polo culturale”, il progetto presentato dall’Associazione centro storico Trivento

Attualità“Trivento come polo culturale”, il progetto presentato dall’Associazione centro storico Trivento

“Trivento come polo culturale”, il progetto presentato dall’Associazione centro storico Trivento. Lo scorso 13 gennaio, presso il Polifunzionale di Trivento, l’Associazione Centro Storico ha organizzato il convegno “Trivento come polo culturale”, che ha visto la presenza di numerosi e qualificati relatori. Tra di essi, Davide Delfino, del Ministero Beni Culturali, Gerardo Fratianni, che ha a lungo indagato il patrimonio archeologico della città, Gianlorenzo Molino dello Snai Alto Medio Sannio, i professori dell’Unimol Letizia Bindi e Piernicola Di Iorio, e poi Silvia Santorelli e Vincenzo Luongo che da anni si occupano di cultura, di comunicazione e di valorizzazione del territorio. Erano presenti anche rappresentanti della amministrazione comunale e della Curia, che saranno partner fondamentali per la riuscita del progetto. Il presidente della Associazione, Francesco Panzetti, ha presentato in dettaglio il documento “Un polo culturale per Trivento”. Documento che i soci hanno ricevuto in anteprima qualche settimana fa, insieme agli amministratori comunali e ai relatori del convegno. Tutti gli interventi sono stati interessanti, quelli dei professori universitari hanno fatto capire che è nei bandi europei che vanno cercati i fondi per rendere possibile realizzare il progetto, o se si vuole, trasformare questo sogno in realtà. Partendo dalla constatazione che il centro storico di Trivento, per oltre 2000 anni, è stato punto di riferimento amministrativo e culturale di un vastissimo territorio che andava da Capracotta a Montefalcone del Sannio, il documento ipotizza la costituzione di un polo culturale. I nuclei facenti parte di questo polo potrebbero essere: 1. il Museo Civico Archeologico 2. la Pinacoteca sulle opere di Marcello Scarano 3. la Biblioteca 4. l’archivio comunale 5. il Museo Diocesano 6. il complesso Cattedrale-Cripta 7. la Biblioteca Giulia 8. la Civica Scuola di Musica 9. la Casa del Centro. In particolare, il Museo Civico Archeologico potrebbe accogliere i reperti provenienti dalla necropoli sannitica di Casale San Felice; la pinacoteca potrebbe essere alimentata da donazioni o da acquisti delle tante opere che il Maestro Scarano ha lasciato in ogni angolo della nostra regione. A margine del convegno abbiamo chiesto a Giorgio Arcolesse, uno dei soci fondatori della Associazione, di darci qualche indicazione sulle attività della Associazione Centro Storico Trivento. “Siamo 86 soci, con varie esperienze, competenze e sensibilità – riferisce Giorgio Arcolesse – ma tutti animati dallo stesso amore per Trivento e per il suo cento storico. Trivento è stata municipium romano, è sede di una antichissima diocesi; il Seminario Vescovile, l’educandato femminile e il convitto gestito da don Bertrando Gianico hanno visto centinaia di giovani studiare nei nostri Istituti scolastici. Da noi si è formata una intera classe di insegnanti, di professionisti, di amministratori; si è respirata la cultura in ogni vicolo, siamo stati la patria di Nicola e Marcello Scarano, di Eldo Di Lazzaro, di Enrico D’Ovidio, di Emanuele Ciafardini, e prima ancora dei teologi Berardinelli, di Giosuè Scarano, di Nazario Colaneri…Questo patrimonio – continua Arcolesse – non può e non deve andare disperso, lavoreremo perché la cultura possa rigenerare l’economia di Trivento. Come canta Niccolò Fabi: “Basta avere una memoria e una prospettiva”. La memoria storica di Trivento fortunatamente è condivisa anche da tanti cittadini, amministratori, associazioni con cui collaboriamo; con il nostro documento vogliamo fornire una prospettiva, indicare una strada che riteniamo praticabile. Siccome è stato pubblicato nel periodo natalizio – chiude Giorgio Arcolesse – possiamo dire che il documento è stato il nostro regalo alla città. Sta a tutti conoscere e apprezzare questo regalo, e valorizzarlo al meglio, nell’interesse di tutti”.

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