C’è anche l’abbazia di San Vincenzo al Volturno tra gli otto complessi in gara per la candidatura Unesco dei monasteri benedettini. A comunicarlo è il Ministero della Cultura, a seguito della riunione che c’è stata oggi a Roma per le candidature. Un progetto del dicastero che mira a testimoniare la nascita del fenomeno benedettino in connessione con l’evoluzione dell’architettura religiosa, con la trasmissione del sapere in Europa. Dopo la riunione di coordinamento, a cura dell’Ufficio UNESCO del Ministero del 31 maggio 2023, è stato elaborato il dossier per la verifica preliminare da parte degli organismi consultivi dell’UNESCO inviato a Parigi a settembre 2023. Nell’ambito di questa procedura il gruppo di lavoro, coordinato dall’Ufficio UNESCO, sta predisponendo gli approfondimenti richiesti. Il percorso di candidatura condiviso con gli organi politici prevede l’invio a Parigi del dossier completo nel 2026 per la valutazione finale nel Comitato del Patrimonio Mondiale del 2027.
A promuovere la candidatura la Fondazione comunitaria del Lecchese insieme al Comitato scientifico, che ha condotto alla selezione di 8 contesti paesaggistici e monumentali (Subiaco, Montecassino, San Vincenzo al Volturno, San Pietro al Monte a Civate, Sacra di San Michele, San Vittore alle Chiuse di Genga, Sant’Angelo in Formis, Santa Maria di Farfa) ubicati in 6 regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Lazio, Marche, Molise, Campania), che insistono in 10 Comuni (Capua (CE), Cassino (FR), Castel San Vincenzo (IS), Civate (LE), Fara in Sabina (RI), Genga (AN), Rocchetta a Volturno (IS), S. Ambrogio (TO), Subiaco (RM), Chiusa San Michele (TO).