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sabato, Dicembre 21, 2024

Varie ed eventuali/ Spunti per una fenomenologia di Facebook- Sport, Politica e viaggi

EditorialiVarie ed eventuali/ Spunti per una fenomenologia di Facebook- Sport, Politica e viaggi

di Pietro Colagiovanni

Continuando l’analisi avviata la scorsa settimana, sulla fenomenologia dei social, inizio colmando una lacuna che nel precedente scritto ho rilevato. Tra gli argomenti più gettonati su Facebook avevo citato la pubblicità di prodotti servizi, il sesso/ seduzione e il tifo sportivo o la discussione sportiva più in genere. Ne ho dimenticato un quarto, forse perché da anni non lo tratto più dopo una vita spesa inutilmente a profonderci energie: la politica. Poi ci ho pensato, ho visto quello che è la politica o l’impegno politico sui social, e ho concluso che anche qui non c’è nulla di innovativo rispetto al modo di esprimersi tradizionalepresocial.

Il tenore della discussione, al netto della vetrina più o meno ben confezionata dei politici di professione è quello solito, quello di un dialogo tra sordi, più o meno simile a quello dei tifosi sportivi. Di scambio di contenuti non c’è nulla ma ci sono solo propagandisti, più o meno rumorosi, più o meno interessati e/o prezzolati che si scontrano nello spazio sterminato del web. Una discussione classica è la seguente: “Fascisti” “Comunisti” “Sterminatori di bambini” Mangiatori di bambini scarpe incluse” “Ladri incalliti” “Ladri senza calli” “Farabutti, figli di farabutti e nipoti di farabutti” Specie di essere umano senza cervello” Non sei neanche un essere umano e non sai nemmeno cos’è il cervello” terminando, dopo una trentina di post di questo livello, con una ecumenica e conclusiva esortazione che un cantante italiano ha eletto anche a titolo di una propria canzone “XXXXXXXXlo!”.

D’altronde l’Italia non è un paese in cui lo spirito critico e il dubbio hanno un loro reale spazio e con un sistema informativo che invece che di riportare notizie fa solo becera propaganda politica goebbelsiana non ti puoi poi attendere molto. Colmata questa lacuna fa gli aspetti più interessanti, come dicevo sette giorni fa, si ritrovano nelle dimensioni più
private di chi utilizza Facebook. Ve ne comincerò a proporre alcuni, da me registrati in questi anni, ma attendo anche da voi suggerimenti, visto che un’analisi per così dire più scientifica su questi mezzi di comunicazione ancora manca. Il primo, forse anche il più banale, è il viaggiatore. Io viaggio abbastanza spesso, prima più per lavoro oggi più per divertimento, ma in generale credo che viaggiare sia una delle cose più belle da poter fare durante la propria vita.

La passione per i viaggi è condivisa da tanti e su Facebook e questo si capisce immediatamente. Quello che mi intriga però è la voglia, quasi universale, di comunicare questa passione all’intero orbe terracqueo. I più banali mettono semplici foto, magari una storia, forse un reel. Famiglie o single felici con lo sfondo del Colosseo, della Piazza del Campo, ma anche del traghetto che porta in Sicilia, del piazzale di sosta sull’autostrada, della fermata al primo bagno pubblico, del Camogli divorato all’autogrill, del suggestivo paesino marchigiano, della birra con un nuraghe alle spalle, della bocca della verità accompagnata da uno sguardo tra il divertito e l’ebete, del canal grande e del canal piccolo, della settimana bianca con tanto di negozio di noleggi sci, del villaggio vacanze in costume con la panza di fuori e sullo sfondo un coccodrillo che si interroga su quale sia davvero il suo verso, del duomo di Milano, del bar vicino al duomo di Milano, dello spritz bevuto vicino al bar che è vicino al duomo di Milano e potrei continuare così per ore. Ma qui ci fermiamo alla sola Italia. Se si osa un viaggio all’estero una banale foto diventa insufficiente.

C’è gente che ha fatto un viaggio a New York a Natale ed ancora oggi, che è Pasqua, posta immagini di questa indimenticabile ma soprattutto unica ed esclusiva esperienza che coinvolge ogni anno qualche milione di famiglie a livello planetario. Ma dei viaggiatori esteri
su Facebook, di cui ho rilevato contenuti di indubbia originalità ne parleremo la prossima settimana.

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