Un anno di reclusione, pena sospesa. E’ la condanna che la Corte di Appello di Campobasso ha inflitto a un uomo di un paese alle porte del capoluogo per stalking aggravato nei confronti della nuora e delle nipoti minorenni. A leggere la sentenza il presidente Vincenzo Pupilella. Ribaltato, dunque, il verdetto di primo grado, nel quale l’imputato era stato assolto per l’applicazione di un causa di non punibilità. La Procura Generale, nelle conclusioni dell’Ex Pg Pinelli, ha chisto la condanna, la difesa voleva la conferma dell’assoluzione.
Il processo si è svolto in camera di consiglio essendo rito abbreviato
L’uomo condannato era accusato di essersi di essersi reso responsabile, per anni di minacce, anche di morte, e altre iniziative aggressive, nei confronti della ex nuora, in particolare quando la incontrava negli spazi comuni della casa, in quanto abitavano nello stesso palazzo. Temendo per la propria incolumità e quelle delle figlie, la donna è stata costretta a lasciare la propria abitazione, denunciando i fatti alla Procura del capoluogo. Per l’accusa tutto era nato dalla mancata accettazione da parte dell’uomo ora condannato dell’assegnazione della casa coniugale alla ex nuora con le figlie minori, dopo il divorzio col marito. In seguito alla denuncia e alle indagini per l’imputato fu disposto il divieto di dimora nel comune di residenza e di avvicinamento alle persone offese. A rappresentare queste ultime l’avvocato Massimiliano di Grezia, soddisfatto della sentenza
“Si resta in attesa delle motivazioni – ha commentato – ma stando al dispositivo di sentenza, certamente la Corte di Appello ha riconosciuto pienamente la pervicace condotta persecutoria ed ossessiva messa in atto a danno delle persone offese, tra cui due ragazzine minorenni, il che – ha concluso Di Grezia – aggrava notevolmente la condotta dell’uomo”.
