Prima la sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittima la norma contenuta nel decreto del Governo Monti sulla soppressione di alcune Province cosiddette minori.
Poi, a distanza di 48 ore dalla pronuncia della Suprema Corte, il disegno di legge costituzionale presentato dall’esecutivo Letta e che prevede – stavolta – l’eliminazione dal quadro istituzionale di tutte le Province italiane.
Sul futuro degli enti intermedi tra Comuni e Regioni il dibattito prosegue senza soste. Così come gli interventi del legislatore.
la Corte costituzionale ha fatto chiarezza, affermando che poiché le Province sono previste nella Carta e delle Province si parla in molti articoli della principale legge dello Stato, ogni modifica – soppressione compresa – deve essere introdotta con una legge costituzionale.
E il nuovo Governo delle larghe intese ha deciso. Via tutte le Province, da Nord a Sud e senza eccezioni.
Il parlamentare del Pd, Danilo Leva condivide la scelta dell’esecutivo che va – ha detto – nella direzione del riordino istituzionale e dei costi dell’apparato. Senza che ciò comporti il venir meno dei servizi per i cittadini. E Leva si scaglia contro il Presidente della Provincia di Isernia Mazzuto, accusandolo di difendere più le poltrone degli amministratori che i servizi ai cittadini.
Puntuale la replica – a mezzo comunicato stampa – del vertice di via Berta. E’ incredibile, ha fatto sapere Luigi Mazzuto, come Leva appena eletto parlamentare si sia dimenticato da dove provenga e non difenda il suo territorio. Le 107 Province che si vogliono sopprimere – ha continuato il capo dell’esecutivo isernino – costano come 13 parlamentari. Ed allora perché non si eliminano 13 persone anziché i servizi degli enti.
Insomma il fuoco della polemica si alimenta ed è destinato a divampare.