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domenica, Dicembre 1, 2024

Un centro di gravità permanente

AttualitàUn centro di gravità permanente

Di Annunziata D’Alessio

A partire dall’8 giugno in Molise la scuola si è congedata per la pausa estiva ma resta ovunque necessaria una soluzione di continuità per non vanificare le informazioni acquisite e lasciarle in aule vuote all’ombra del nulla.

Non so quando ho iniziato. Certo non è stato subito. Ho impiegato un po’ a trovare il mio “posto” nella scuola, perché di frequente accade che mi muova lenta e sul fondo delle cose, sempre alla ricerca…E così è partito anche il mio rapporto come docente con gli alunni. Spesso numerosi, sicuramente diversi fra loro e ancor più anno dopo anno! E dunque come non perdersi e non perderli in questo mare magnum di varia umanità, intessuta di storie, umori, problematiche e di mala tempora currunt?! Trovando un “filo rosso” che ci raccordi tutti! Una cordata che, in un processo di ascesa o discesa simile agli alpinisti, ci leghi gli uni agli altri tanto che la sorte dell’uno si porta dietro la sorte dell’altro. Ecco, le mie classi sono impostate in questo modo…: sul valore della vita attraverso il valore che diamo allo stare insieme mentre si va alla scoperta di qualcosa di grande. Orchestrare una classe affinché diventi sinonimo di società secondo un gruppo di lavoro armonico, perché nessuno cresce o va avanti da solo!
Quest’anno il “filo rosso” della nostra cordata è stato l’individuazione di un “centro” di gravità, che ogni epoca storica ha avuto e continuerà ad avere al suo interno. Un ascendente gravitazionale che, in quanto tale, catalizza vorticosamente su di sé pensieri, parole, scelte e azioni, condizionando, dettando legge, facendoci di volta in volta a sua immagine. Siamo partiti, in realtà, dal cuore del microcosmo-uomo (“ogni vita converge/a un centro /dichiarato o taciuto”) e siamo entrati nel macrocosmo-Universo. Percorrendo una dimensione spazio-temporale, siamo tornati all’età Classica, abbiamo sostato nel Medioevo e siamo passati per l’età Moderna fino a quella Contemporanea, che ci consegna alla nostra epoca attuale: quella della Tecnica! Uno spazio e un tempo in cui il centro di gravità permanente s’identifica con il Messia Digitale, che ci attira a sé e ci rende sempre più simili a lui. Di fatto automi! Spersonalizzati, un po’ zombi, un po’ macchine, un bel po’ privi della nostra connotazione più propria d’umanità. Madre unica di emozioni, pensieri e creazioni. In sostanza, la nostra parte migliore! Da qui l’invito a prenderci cura di noi stessi ogni giorno. Una sorta di allenamento dello spirito, perché è solo tornando a noi, alla nostra “originale” umanità che potremo salvarci dal mondo che lo stesso Uomo ha costruito! La fine del mio secondo quadrimestre è, pertanto, quasi sempre dedicata alla lettura libera di poesie e alla conoscenza di poeti che esulano dall’antologia dei libri di testo, spaziando e navigando per ore su internet, usandolo senza essere usati e consegnandolo al suo mero ruolo di strumento. Ed è così che la poesia si rivela l’antidoto per eccellenza alla cultura informatica, veloce e frammentata, del nostro tempo digitale. Non arte destinata a pochi eletti, ma l’occasione, non solo della mia classe Prima di bravi ragazzi a Jelsi, bensì di tutta una generazione futura, per farne, alla stregua degli antichi greci, un atteggiamento mentale, un nuovo costume, una nuova pelle per una Umanità Nuova! La sfida e la soluzione sono tornare all’origine, allo stesso oggetto di centro del mondo classico! Avanzare con calma nel quotidiano, riappropriarci del nostro tempo e del suo piacere, cogliendo la bellezza in ogni singolo “dove”, perché, per dirla alla Ungaretti, “il mio supplizio/è quando/non mi credo/in armonia”!
E allora, per riscoprirsi Armonia in un unicum d’insieme, un assegno di compiti per le vacanze fuori dal comune. Appuntamenti singolari (non solo per i miei alunni!), volti a dare nutrimento alla nostra estate e a renderle tributo senza dare niente per scontato…:
“Appuntamenti per le vacanze. Sole, Musica, Canti e Poeti”
Allenati alla Bellezza!
Trovala! Creala! Donala!
Trovala: in un’alba, in un tramonto e in un cielo stellato, da solo o insieme a chi desideri. Resta a contemplare in silenzio per qualche minuto.
Creala: produci tu qualcosa di bello attraverso lo strumento del tuo corpo che ascolta la sua anima. Quindi fai un disegno, coloralo, dipingi, scatta una foto, scrivi una poesia, fai la coreografia di un balletto e danza al ritmo della musica, canta una canzone, suona, leggi. Anche poche pagine di un libro a piacere. Anche qualcosa di diverso ogni giorno!
Donala: scegli qualcuno (pianta/uomo/animale) e fai per lui un bel gesto…(Ognuno di noi porta il suo piccolo contributo verso il bello e il bene!).
POSOLOGIA
1.Ognuna di queste azioni va ripetuta più volte nel corso dell’estate.
2.Tutte queste azioni vanno svolte con amore, cioè con tempo e cura!
3.Di volta in volta tienine nota, riportando le tue impressioni con pensieri brevi (come in una sorta di diario), per condividerle con la classe (…e con me, se Dio lo vorrà!) al tuo ritorno in “postazione” per un nuovo viaggio.
P.S.
Se non dovessimo più ritrovarci, ricorda che:
“Ogni vita converge a un centro” (Emily Dickinson)
Tu trova il tuo!
E tutto seguirà in modo naturale…

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