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lunedì, Novembre 25, 2024

Il Consiglio comunale di Trivento approva le tariffe Tari 2024. Le precisazioni della maggioranza

TriventoIl Consiglio comunale di Trivento approva le tariffe Tari 2024. Le precisazioni della maggioranza

Consiglio comunale di Trivento approva le tariffe Tari 2024. Le precisazioni della maggioranza. Rispetto a quanto dichiarato dai consiglieri di minoranza in occasione dell’ultimo Consiglio comunale – si riporta nella nota della Maggioranza consiliare – riteniamo opportuno fare alcune, doverose, precisazioni, in merito all’approvazione delle tariffe TARI 2024. Va chiarito, innanzitutto, che l’amministrazione precedente avrebbe dovuto approvare tali tariffe entro il 30 aprile, termine ordinario per l’approvazione delle stesse; probabilmente, essendo consapevoli che vi sarebbe stato un aumento, hanno preferito, approfittando della proroga prima al 30 giugno (ed anche in questo caso avrebbero potuto comunque farlo entro la scadenza del mandato), poi al 20 luglio, evitare di portare in Consiglio tale provvedimento, sicuramente scomodo in fase pre-elezioni e, probabilmente consci che non avrebbero vinto le elezioni, lasciare il tutto nelle mani della nuova amministrazione. È bene precisare, altresì, che la Tari per il 2024 ha subito un incremento nella stragrande maggioranza dei comuni italiani (in alcuni anche prima del 2024) e riteniamo doveroso, visto che si tenta di far passare quello che non è, spiegare ai cittadini triventini le ragioni che stanno dietro gli aumenti. I grandi eventi del 2022 e 2023 hanno portato ad un significativo impatto sulle previsioni e sul costo del servizio rifiuti; si pensi, per esempio, all’innalzamento dei prezzi di carburante ed energia ed all’aumento dei tassi di inflazione. L’ARERA, che è l’autorità nazionale che regola il settore, nel predisporre le tariffe per il 2024, ha richiesto ai comuni di aumentare i costi delle bollette per recuperare l’inflazione accumulata negli ultimi anni. Questo ha spinto ARERA a introdurre un meccanismo di revisione infra-periodo per il PEF (Piano Economico Finanziario) per affrontare queste criticità e dare voce alle istanze degli Enti più in difficoltà per la copertura degli oneri attraverso i corrispettivi. In particolare, Arera ha stabilito che i Comuni alla stima del costo medio nazionale di riferimento per la gestione di una tonnellata di rifiuti (pari a 130,45 euro), devono aggiungere i differenziali di costo relativi componenti quali, per esempio, la percentuale di raccolta differenziata. Quindi, il costo della Tari è strettamente legato anche all’efficienza del servizio di gestione dei rifiuti, in quanto le città con un ciclo integrato dei rifiuti incompleto o inefficiente tendono a registrare costi più elevati. In questo senso, il nostro comune è passato dall’essere un comune virtuoso nel servizio di smaltimento dei rifiuti, premiato come comune riciclone in più di un’occasione, ad avere una sempre più crescente quantità di rifiuti non riciclabili. Infatti, nell’anno 2022 siamo passati, da circa l’80% di raccolta differenziata degli anni precedenti, al 69%, con un aumento della produzione di indifferenziato pro-capite di 5.1 Kg. Quindi i rincari dei costi del servizio dovuti ai primi 2 elementi, inflazione e aumento dei prezzi energetici, si potevano compensare con l’adozione di sistemi di gestione della raccolta più efficienti. Pertanto, la passata amministrazione, piuttosto che ingannare i cittadini, dovrebbe spiegare loro come mai è accaduto questo e, quindi, sono loro, semmai, a doversi giustificare dell’aumento della tari. È bene ricordare sempre ai cittadini e ai colleghi dell’opposizione che con la delibera n. 18 del 30.04.2022, periodo in cui amministravano i colleghi dell’opposizione, già erano previsti incrementi della Tari per il quadriennio 2022-2025. Si precisa che i costi del servizio negli anni precedenti, ad esempio nel 2022, si basavano sul costo dell’anno 2020, così come il 2023 sull’anno 2021, quando i prezzi non erano cresciuti così tanto e quindi gli aumenti sono stati più contenuti. Purtroppo per i cittadini inflazione, guerre e prezzi dell’energia hanno contribuito in maniera determinante al rincaro dei costi del servizio, che poi si riversa inevitabilmente sulle bollette e questo non ci sembra certamente imputabile all’amministrazione. Una soluzione, diciamo di natura finanziaria, sarebbe stata quella di compensare l’incremento con una disponibilità di fondi in bilancio, che non abbiamo trovato. L’amministrazione precedente ha ben pensato di svuotare, per esempio, i capitoli di spesa per 67 mila euro per la manutenzione delle viabilità, lasciandoci neppure le briciole. Tutti ricorderanno, infatti, le colate di asfalto effettuate nei giorni immediatamente precedenti le elezioni comunali. La nostra amministrazione ha ovviamente la priorità di trovare nuovi fondi legati all’emergenza della viabilità e non ha potuto destinare nuove risorse resesi disponibili per compensare i rincari della Tari. Una soluzione strutturale è certamente quella di una gestione più efficiente del ciclo dei rifiuti e a politiche locali volte a contenere i costi e l’adozione di sistemi tariffari come la Tarip, la tariffa puntuale, cose per le quali, pure nelle mille difficoltà e pur essendo al primo mese di amministrazione, ci stiamo attivando. Per dovere di cronaca, forniamo qui qualche esempio pratico di come questo aumento si concretizzi alla luce delle nuove tariffe. In particolare, per un’utenza domestica con 1 nucleo familiare e 3 componenti per 100 mq la tariffa è passata dai 190,50 € del 2023 ai 204,49 € del 2024, con un aumento pari a 13,99 €, mentre per un’utenza non domestica, per esempio pe un’attività artigianale/falegnameria per 200 mq si passa da una tariffa di 231,11 € del 2023 ai 246,39 € del 2024, con un aumento pari a15,28 €. Ci sembrava opportuno – chiude la nota – fare questa spiegazione a tutti i cittadini, soprattutto a quelli che non hanno assistito allo scorso consiglio comunale”.

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