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sabato, Novembre 23, 2024

Sanità, serve un intervento concreto della Politica per derogare alle restrizioni del Balzuzzi

AperturaSanità, serve un intervento concreto della Politica per derogare alle restrizioni del Balzuzzi

Continua a uscire sempre lo stesso numero, il 70, e sempre sulla stessa ruota: Roma. Per gli amanti del Lotto è un estratto secco da giocare, magari insieme al 15, per una ambo spaziale sulla capitale. Questo per gli amanti del lotto, invece per gli utenti del servizio sanitario il 70 è l’equivalente di una tragedia, specie sulla piazza di Roma, perché quel numero identifica il provvedimento che sta letteralmente uccidendo la sanità molisana. DM 70, ovvero Decreto Balduzzi, quell’insieme di ghigliottine e tagliole che hanno fatto della sanità un numero e della salute una variabile dipendente dal pallottoliere. Se ci sono i numeri ti curi, altrimenti te ne stai come San Sebastiano trafitto dalle frecce. Questo dicono i Ministeri romani dell’Economia e della Salute e i funzionari che li rappresentano ai vari tavoli tecnici che più che tecnici a questo punto sono autoptici.

A confermare questo quadro desolante è arrivata la notizia del ritiro in autotutela del progetto di riorganizzazione della rete ospedaliera così come concepito dalla struttura commissariale all’interno del POS 2023/2025. Bonamico e Di Giacomo ce l’hanno messa tutta per far quadrare i conti e salvare i servizi ma da Roma gli accigliati ragionieri capitolini hanno risposto NIET. Nemmeno in italiano ma in russo, per enfatizzare il rifiuto. Due NIET, uno per i servizi di emodinamica e il secondo per i punti nascita. Bonamico e Di Giacomo avevano provato a far passare i servizi declinandoli in tre: Isernia, Campobasso e Termoli, ma da Roma sulla questione hanno calato l’asso di picche e nel rispondere picche hanno indicato l’asso, che vale uno, tanto quanto ci è concesso: un solo servizio di emodinamica e un solo punto nascite. Chi lo dice? Lo dice Balduzzi che ha deciso anni fa, privo di opposizione da parte del Molise (in quei giorni il presidente Frattura invece di mettersi di traverso era ai bagni termali, probabilmente) che se vuoi un servizio di emodinamica e salvarti la vita devi essere in 300mila, almeno, e che se vuoi nascere in uno degli ospedali del Molise, prima di te devono essere nati almeno altri 500 pargoli.

E’ chiaro allora più che mai che se da un lato la struttura commissariale poco può fare se non seguire le disposizioni romane e provare ad ottenere provvedimenti transitori tali da mitigare il disagio dei cittadini, dall’altro è altrettanto chiaro che se la politica non ci mette mano il Molise sarà destinato al deserto sanitario. Occorre un colpo di reni di tutta la classe politica, nazionale e regionale, che sia capace di ottenere una legge di modifica alle norme del Balduzzi. Il resto sono torsioni, filosofie ed almanacchi, che non servono a nessuno. Soprattutto ai pazienti.

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