Grande commozione e partecipazione ai funerali del collega cameraman e giornalista Salvatore Mignogna. morto improvvisamente, a causa di un malore, a soli 46 anni. Era a Roma, dove si era trasferito per lavorare. In tanti, colleghi e amici, questo pomeriggio si sono stretti al dolore della madre, del fratello e della sorella di Salvatore, nella chiesa di San Paola a Campobasso, dove lui era nato e aveva lavorato a lungo, collaborando con varie testate, tra le quali anche Telemolise.
“Un professionista esemplare, una persona educata, disponibile, pacata” così lo hanno ricordato tutti, in questi giorni e così lo ha ricordato anche Don Franco D’Onofrio dal pulpito. La bara accolta con un forte applauso. I colleghi cameramen hanno allestito una sorta di picchetto al passaggio del feretro, con le telecamere alzate. La prima macchina da presa usata da Salvatore appoggiata ai piedi della bara. Lacrime dentro e fuori la chiesa.
“Se ne è andato uno dei miei migliori amici e un collega che non potrò mai dimenticare, corretto, leale” ha detto il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Molise Vincenzo Cimino. “Una persona che per lavorare aveva dovuto lasciare la sua terra. A Roma avrebbe fatto sicuramente una grande carriera”. Commovente l’intervento della nipote. “Sei stato per me un punto di riferimento” ha detto tra le lacrime.
