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venerdì, Ottobre 18, 2024

Traffico e smaltimento illeciti di rifiuti anche in Molise, 8 arresti in Puglia

CronacaTraffico e smaltimento illeciti di rifiuti anche in Molise, 8 arresti in Puglia

Nelle province di Foggia, Trani/Barletta, Salerno e Potenza, i carabinieri del Gruppo per la Tutela dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di Napoli, insieme ai colleghi dei Comandi Provinciali hanno arrestato 8 persone, un vero e proprio clan dedito all’organizzazione e alla gestione di un traffico illecito di rifiuti. Rifiuti sversati in diverse regioni. Tra gli episodi c’è quello di San Martino in Pensilis, il 3 aprile del 2020 vennero rinvenute circa 80 tonnellate di rifiuti indifferenziati.

L’ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bari che ha accolto la richiesta depositata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia.
Complessa l’attività investigativa, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) di Bari. Tutto ha avuto inizio nel marzo del 2020 e si è protratta per diversi mesi. Fondamentale l’ausilio di attività tecniche, come intercettazioni di conversazioni, video riprese e pedinamenti. Il territorio della provincia di Foggia, in particolare, è stato interessato da una serie di sversamenti abusivi di rifiuti speciali, provenienti dalla Campania.
L’attenzione degli investigatori si è concentrata su una ben strutturata organizzazione criminale. Da subito hanno appurato che i rifiuti speciali, organizzati in balle reggiate, composte prevalentemente da scarti provenienti dal trattamento dei rifiuti industriali e scarti tessili, dopo essere stati raccolti e trasportati, invece di essere conferiti in siti di smaltimento e recupero autorizzati sono stati smaltiti abusivamente tra cave in disuso, vigneti, uliveti o capannoni dismessi.

La banda classificava in modo fittizio i rifiuti e redigeva una falsa documentazione con luoghi di destinazione inesistenti. Durante le ore notturne l’abbandono dei rifiuti. Le aree interessate, alcune di particolare pregio naturalistico, affacciate su strade comunali e provinciali a ridosso delle aree rurali più isolate, sono divenute autentiche discariche abusive a cielo aperto, ove i rifiuti una volta scaricati, in alcune circostanze venivano dati alle fiamme, rendendo l’aria irrespirabile.

L’attività criminale ha consentito agli indagati di introitare un illecito profitto pari all’incirca a 1.200.000 (un milione duecentomila) euro, somma di denaro di cui è stato disposto il sequestro per equivalente. Nel corso della citata operazione, venivano inoltre sequestrate una società di trasporti di Cerignola (FG), con i relativi beni immobili e mobili, fra cui 35 mezzi, e una cava in disuso sita in Minervino Murge (BAT), principale destinazione dei rifiuti smaltiti illecitamente.

L’applicazione della misura cautelare per gli indagati, autisti, organizzatori dei trasporti, intermediari e gestori formali e di fatto delle società responsabili, è finalizzata ad impedire il reiterarsi dell’attività criminale, attraverso ulteriori illeciti abbandoni di rifiuti e ad evitare l’alterazione delle fonti di prova attraverso la predisposizione di documentazione volta a dimostrare il preteso regolare smaltimento dei rifiuti.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva. È importante sottolineare infatti che il relativo procedimento è nella fase delle indagini preliminari e che l’eventuale colpevolezza, in ordine al reato contestato, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

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