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venerdì, Novembre 22, 2024

Il Ministro Piantedosi apre a Campobasso l’anno accademico 2024/2025 all’Università del Molise

AperturaIl Ministro Piantedosi apre a Campobasso l'anno accademico 2024/2025 all'Università del Molise

Sono stati rispettivamente l’inno di Mameli e quello alla Gioia di Beethoven l’abbrivio alla cerimonia di apertura dell’anno accademico 2024/2025 dell’Università del Molise. L’appuntamento al quale hanno preso parte le massime autorità accademiche, civili, politiche e militari ha visto quest’anno la partecipazione del Ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, ospite legato al tema scelto quest’anno dall’Unimol come oggetto della prolusione: “Il futuro delle aree interne”, questione che Piantedosi ha portato all’attenzione del recente G7 dei ministri dell’interno che si è svolto a Mirabella Eclano, in Irpinia.

La cerimonia di quest’anno coincide è l’ultima per il Rettore dell’Ateneo, Luca Brunese, il cui mandato è in scadenza a maggio 2025. Quella di oggi è stata quindi un’occasione anche per tracciare un bilancio della propria esperienza, oltre che per riflettere sul tema delle aree interne.

La prolusione accademica: “Il futuro delle aree interne: lavoro e cittadinanza per un nuovo equilibrio dei luoghi”, è stata affidata alla professoressa Luisa Corazza, ordinaria di diritto del Lavoro. Lavoro – ha sottolineato la docente – che è il frutto di uno studio approfondito condotto dal Centro di Ricerca per le Aree interne e gli Appennini che ha sede proprio all’Unimol e che fu inaugurato nel 2016 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Piantedosi, oltre a sottolineare la necessità di tutelare e sostenere le aree interne soprattutto per arginare il fenomeno dello spopolamento, è intervenuto sul tema del giorno, l’iniziativa del Tribunale di Bologna di adire la Corte europea di Giustizia sull’ambito di applicazione del decreto migranti. Aspettiamo, ha detto, che la questione venga affrontata dalla magistratura. Sul tema dei dossier, Piantedosi ha invitato a non lanciare messaggi fuorvianti, assicurando che non risultano violazioni alla banca dati del Ministero dell’Interno.

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