-articolo di Giovanni Di Tota-
Stare al sicuro in un’aula scolastica. Un tema che dalle nostre parti brucia sulla pelle e rimanda al ricordo di quel drammatico 31 ottobre di 22 anni fa.
Ma proprio sulla scorta di quella tragica esperienza, le scuole di quasi tutti i comuni della regione sono state ormai adeguate e costruite tenendo conto delle più moderne tecniche antisismiche.
Negli ultimi mesi, a Campobasso, la questione della sicurezza a scuola è tornata ad essere oggetto di scontro e polemica politica, soprattutto per trovare una collocazione agli alunni della D’Ovidio.
Dopo la prima contestatissima ipotesi di spostare gli studenti a Selva Piana, nei locali della cittadella dell’economia, serviti durante la pandemia anche come postazione per i vaccini, la soluzione sebbene temporanea è stata individuata.
L’edificio di piazza della Repubblica, sarà abbattuto e ricostruito ex novo. Così come è avvenuto per la scuola dell’infanzia di Via De Gasperi, per le elementari in via Crispi e per la nuova scuola Montini della quale a breve, hanno fatto sapere da palazzo San Giorgio, verrà posata la prima pietra.
Per quanto riguarda le scuole di competenza del Comune, ha dichiarato la sindaca Marialuisa Forte, gli istituti Jovine, Colozza e Petrone sono tutte a norma.
Un finanziamento cospicuo, ha inoltre spiegato la Forte, consentirà di risolvere il problema degli alunni della D’Ovidio: le classi della Primaria saranno ospitate nello stabile dell’ex Avvocatura dello Stato in via Garibaldi, mentre gli studenti della Secondaria di primo grado troveranno accoglienza presso l’istituto “Pilla” in via Veneto.
