I Commissari alla Sanità, più chiari non potevano essere su un tema che si presenta complesso anche per gli addetti ai lavori. Parliamo della mobilità attiva e passiva in ambito sanitario, quindi di conti, saldi e tabelle che hanno a che fare col diritto alle cure dei cittadini garantito dal Servizio Sanitario Nazionale su tutto il territorio italiano.
Dal saldo tra le due poste, quella attiva e quella passiva, ciò che emerge e che i commissari Marco Bonamico e Ulisse Di Giacomo mettono in evidenza è che quest’anno il Molise riceverà 25 milioni di euro in più per il proprio fondo sanitario, per un totale di 660 milioni. Ai 635 milioni del riparto nazionale si vanno ad aggiungere, infatti, altri 25 milioni quale saldo positivo nella differenza tra la mobilità attiva e quella passiva.
La prima descrive il flusso dei pazienti extraregionali che vengono a curarsi in Molise, mentre la seconda,all’inverso, quella dei molisani che si rivolgono a strutture sanitarie extra regionali. Complessivamente – spiegano i commissari – si tratta di una partita a somma zero sul fronte della spesa complessiva nazionale poiché attraverso il meccanismo della compensazione interregionale ciascuna regione paga le cure ricevute dai propri cittadini in regioni diverse da quella di residenza.
Tutta la gamma delle prestazioni sono ricomprese nel concetto di mobilità: dall’emergenza-urgenza alle cure termali. Il tema, quindi, per una corretta disamina deve essere inquadrato sul piano nazionale. Volendo dare uno sguardo al dettaglio dei dati, nel 2023 la mobiltà passiva in Molise è stata di 80 milioni di euro mentre quella attiva di cento ai quali ne vanno aggiunti altri 5 derivanti dall’attività specialistica. Saldo attivo, quindi, di 25 milioni.
Va ricordato, inoltre, il meccanismo di saldo tra le due mobilità va ad incidere sulla determinazione del fabbisogno dei posti letto e che, per quanto riguarda le prestazioni di alta specialità e quelle erogate dagli IRCSS, gli istituti di ricerca e cura a carattere sanitario, le regioni possono acquistare prestazioni in deroga ai limiti imposti dalla spending review.