Enel non rinuncia a Pizzone II, il progetto per la realizzazione di una centrale idroelettrica in prossimità del lago di Castel San Vincenzo. La società ha risposto punto per punto a tutte le osservazioni presentate dai vari enti al Ministero dell’ambiente, al quale il coordinamento che si batte per il no aveva chiesto di dichiarare inammissibile il piano.
Un documento di oltre 100 pagine in cui Enel ha illustrato le controindicazioni ai circa cinquanta pareri pervenuti dal Parco Nazionale, dai Comuni interessati, dalla Regione, dal WWF e dalle varie associazioni su un progetto, ritenuto insostenibile e fortemente impattante sull’ambiente, che ha indignato il popolo molisano.
Ma Enel non molla e non si ferma di fronte al piano per il rimpopaggio dell’acqua dall’invaso di castel san vincenzo a quello di Montagna spaccata. Al Parco la società ha infatti ribattuto che il tracciato è esterno ai suoi confini e che il conteggio delle aree da disboscare è stato sovrastimato. Anche alla Regione Enel ha risposto che il rilascio dell’ autorizzazione ambientale “sulla base delle motivazioni amministrative addotte – si legge – non è pertinente.
Ha poi rimandato alle fasi successive l’esame sul possibile impatto dei campi elettromagnetici sugli edifici residenziali, fatti notare dal Comune di Pizzone.
Al WWF ha invece obiettato che l’impatto ambientale dell’opera, sulla base di valutazioni tecniche, non è da considerarsi “insostenibile” in virtù delle scelte progettuali effettuate.
Insomma, nessuno stop alla centrale idroelettrica. Ci si deve aspettare ora una nuova mobilitazione da parte del coordinamento No Pizzone II che si è battuto per il respingimento definitivo e senza appelli da parte del dicastero.