Maria e l’onnicomprensivo principio mariano in Hans Urs Von Balthasar è il titolo del nuovo libro di don Marcello Paradiso, edito da Cittadella Editrice – collana Saggi di Teologia.
Il libro intende esplicitare il senso del più noto principio balthasariano, quello mariano (il sì docile e incondizionato di Maria al disegno salvifico del Padre per mezzo del Suo Unigenito), principio fondante tutta la realtà cristiana, la natura, i ministeri della Chiesa, come “la sfera onnicomprensiva” della vita del Popolo di Dio e di ogni credente. L’interesse su tale principio oggi è ampio e diffuso, specie in riferimento al ministero ordinato nella Chiesa Cattolica. Balthasar fa continui riferimenti a questo principio, sia per la sua riflessione mariologica sia per la ministerialità nella Chiesa; le frequenti citazioni dai suoi testi consentono di “lasciare la parola” al teologo svizzero perché si possa cogliere meglio il suo pensiero.
Marcello Paradiso, docente di Teologia sistematica all’ISSR di Pescara, ha pubblicato altri testi su H.U. von Balthasar e A. von Speyr, tra cui, con Cittadella Editrice, Esperienza fede conoscenza (2012), Adrienne von Speyr: una donna nella Chiesa (2016); L’imprepensabile principio. Il mistero di Dio in H.U. von Balthasar (2019); L’attualità inquietante di Massimo il Confessore. La sinfonia patristica di H.U. von Balthasar (2023)
Sintesi della presentazione
Dai cambiamenti socioculturali del nostro tempo sono derivati grandi trasformazioni nel modo di intendere e vivere i generi del maschile e femminile; il pensiero della dualità maschio-femmina viene fortemente contestato da tanta parte della cultura contemporanea, così come la stessa identità psicologica che è sempre più considerata fluida. Sono state fatte indubbie conquiste sociali, culturali e politiche da parte delle donne in vari ambiti, in molte parti del mondo; è cresciuto notevolmente il rispetto dei loro diritti fondamentali e della loro dignità grazie a tante battaglie politico-culturali di organizzazioni umanitarie internazionali. Permangono però ancora aspetti problematici, pericolose derive ideologiche che possono determinare un’inquietante confusione per quanto riguarda l’identità e la vocazione specifica della donna. Il femminismo radicale ha causato una contrapposizione conflittuale e competitiva tra i sessi. La rivoluzione culturale in corso tende ad una decostruzione dei paradigmi culturali ispirati alla visione cristiana della persona umana. Non sembra solo una teoria da dispute accademiche, ma una strategia capillare. Non crea stupore vedere l’indebolirsi delle identità maschili e femminili, che spesso finiscono in una bolla di confusione e ambiguità. La differenza uomo-donna si va sempre più appannando a causa dell’emergere e del diffondersi delle ‘teorie o ideologie del gender’. Sul piano ecclesiale e socioculturale si avverte l’urgenza di superare il sistema segnato dal patriarcato, perché fonte di discriminazione, disuguaglianze pregiudiziali e indebite prevaricazioni anche violente e la necessaria liberazione da un ingiusto stato di sudditanza.
Le trasformazioni socioculturali che riguardano la donna e il suo ruolo nella società hanno trovato una vasta eco anche all’interno della Chiesa. Non sono mancati frutti positivi, come un crescente riconoscimento del contributo delle donne alla vita e alla missione della Chiesa, e lo sviluppo di una seria ricerca teologica e antropologica sull’argomento. Spesso però la questione assume un aspetto più limitato: quello dell’accesso della donna al sacerdozio. Questo è il punto che suscita maggior interesse nell’opinione pubblica e che sembra il più suscettibile. Certamente pesano ancora il ritardo e la lentezza nella capacità di correggere radicalmente le forme patriarcali e androcentriche nello spazio ecclesiale; la Chiesa è composta da uomini e donne, corresponsabili nell’annuncio evangelico e nel servizio al mondo.
Nelle strutture ecclesiali decisionali, fino a non molto tempo, la presenza delle donne era vista con fastidio se non decorativa, privandoli del contributo specifico della capacità femminile; ma negli ultimi decenni molto è cambiato. È innegabile però che sia indispensabile intraprendere un cammino fecondo per ripensare, rimodulandoli, i ruoli della donna e dell’uomo nella Chiesa e nella società.
Papa Francesco insiste per una nuova collocazione nella Chiesa della donna e per il riconoscimento della sua dignità; e non perde occasione per sostenere l’importanza fondamentale delle donne nella trasmissione della fede e invita a promuovere il loro ruolo attivo nella comunità ecclesiale, la promozione delle donne rinnovando l’appello affinché sia rafforzato l’impegno per un maggiore rispetto e riconoscimento e per un più ampio coinvolgimento. Ha messo in atto un vero e proprio processo di “smaschilizzazione” della Chiesa che non vuol dire democratizzazione delle strutture ecclesiali con l’inserimento di “quote rosa”, ma solo fedeltà al Vangelo; aprire alla presenza femminile nella Chiesa e smaschilizzarla sono movimenti interdipendenti. Questo processo, a parte la questione del ministero ordinato, intende realizzare l’uguaglianza tra i generi nella Chiesa in vista del superamento del ‘clericalismo e della cultura ecclesiale maschilista’, che considera i presbiteri come detentori di un potere, e non come quelli che svolgono un ministero, cioè un servizio. Senza dubbio le comunità cristiane devono ripensare il ruolo e la presenza della donna al loro interno; promuovere una nuova ministerialità ecclesiale che apra al coinvolgimento delle donne, ripensi la vita religiosa femminile, la partecipazione liturgica delle donne, il servizio femminile nella vita della Chiesa, la ricerca scientifica delle teologhe, l’insegnamento, il loro ruolo nella formazione.
È innegabile che l’interesse sull’argomento è ampio e diffuso, a volte abbastanza acceso, certamente uno tra i più attuali in diverse discipline teologiche.
Parliamone, è l’invito che risuona spesso, ed è questo che si intende fare con questo libro, con il rispetto dovuto nei confronti di chi si impegna con energia e passione nel lavoro teologico in questo nostro tempo e per la Riforma in atto della Chiesa.