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domenica, Dicembre 29, 2024

Parco del Matese, M5S: 7 anni trascorsi invano, battiamoci per la sede in Molise

AperturaParco del Matese, M5S: 7 anni trascorsi invano, battiamoci per la sede in Molise

campitello matesePrima i ritardi per individuare i confini dell’area, poi i soliti intoppi della burocrazia e così, a 7 anni dalla legge che lo ha istituito del Parco nazionale del Matese non c’è ancora una traccia tangibile.
Legambiente, qualche giorno fa, è tornata a chiedere alle Regioni Campania e Molise di non perdere più tempo e di concludere l’iter.
Il Parco, hanno di nuovo sottolineato gli ambientalisti, rappresenta una grande opportunità per tutelare quei territori e offrire la possibilità ai comuni dell’area matesina di crescita turistica ed economica.
Intere zone dove, in caso contrario, lo spopolamento e il progressivo invecchiamento della popolazione mette a rischio la stessa sopravvivenza dei paesi.
L’appello di Legambiente è stato rilanciato dal gruppo alla Regione del Movimenti cinque stelle, secondo cui l’istituzione del Parco nazionale non può più aspettare. Dopo oltre trent’anni di attese e discussioni, sette dei quali trascorsi dalla legge che lo ha formalmente istituito, hanno sostenuto i cinque stelle, è giunto il momento di dare una risposta concreta a un territorio che non merita altri rinvii.
I ritardi hanno sottolineato da Legambiente, hanno già privato il Matese di oltre 30 milioni di euro di investimenti pubblici, risorse che avrebbero potuto essere impiegate per migliorare le infrastrutture, creare opportunità di lavoro e valorizzare le peculiarità naturali e culturali della zona. Un danno enorme per una comunità che avrebbero potuto beneficiare di una gestione virtuosa delle risorse ambientali.
Per questo da più parti si invoca una soluzione, la più rapida e tempestiva possibile, davanti a quello, hanno evidenziato gli ambientalisti e i pentastellati, che somiglia sempre di più a un puro sabotaggio.
Da qui l’ennesimo sollecito alle Regioni Campania e Molise di fornire i rispettivi pareri in tempi strettissimi. È fondamentale che entro i primi mesi del 2025 si giunga a un accordo definitivo per consentire al Parco di diventare operativo al più presto. Non rispettare questa scadenza significherebbe perdere solo altro e altri soldi.

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