La zona più esposta è quella al confine con la Campania, ma al momento, dicono dall’Associazione regionale degli apicoltori, in Molise gli attacchi della vespa orientalis sono stati pochi e circoscritti a quell’area.
Proprio la Campania, con alcune zone del Lazio, è invece la regione che fino ad oggi ha pagato di più, la presenza di questo insetto che attacca e distrugge gli alveari. Una vespa di dimensioni più grandi che nidifica anche nelle città, favorita dal caldo e dall’innalzamento delle temperature, oltre che dal divieto di alcuni pesticidi.
Anche dall’Università del Molise, spiegano che gli attacchi della vespa orientalis non sono stati devastanti come invece avvenuto nelle regioni vicine, ma questo deve suggerire interventi per prevenire il proliferare dell’insetto, attraverso la predisposizione di trappole, prima della primavera, periodo in cui nidifica.
Gli apicoltori e i produttori di miele, chiedono comunque interventi preventivi, per evitare quello che è successo agli alveari di Lazio e Campania. La produzione di miele, già in sensibile calo nell’ultimo anno, e la presenza stessa delle api nell’ambiente, sono il segnale di un ecosistema equilibrato, per questo, dicono gli esperti occorre proteggere le api per proteggere il nostro habitat naturale.
Vespa Orientalis: gli apicoltori chiedono interventi preventivi
