“E’ la conferma dei rischi legati a questi impianti che abbiamo più volte denunciato”. Con queste parole Legambiente commenta l’incendio accaduto sulla piattaforma petrolifera a largo di Termoli. “Nonostante l’intervento tempestivo delle autorità e l’assenza di sversamenti in mare – affermano Andrea De Marco e Silvia Tauro, presidenti regionali dell’associazione in Molise e Abruzzo – sono evidenti ancora una volta i pericoli nelle infrastrutture legate alle energie fossili, che continuano a minacciare il nostro territorio e la nostra sicurezza. È ora di dire basta: le risorse economiche e politiche vanno indirizzate verso lo sviluppo delle fonti rinnovabili. La sicurezza dei cittadini e la protezione dell’ambiente – proseguono – non possono essere subordinate agli interessi di un sistema obsoleto e dannoso”. I vertici di Legambiente puntano poi il dito contro gli ultimi provvedimenti in materia. “Il Decreto Ambiente dello scorso dicembre – ricordano – ha ridotto la distanza minima dalle coste per le trivellazioni marine da 12 a 9 miglia nautiche, aumentando i potenziali rischi”. Infine invitano le Regioni Abruzzo e Molise ha “indirizzare con forza una revisione delle politiche energetiche orientandole verso la tutela dell’ambiente e la salvaguardia delle comunità locali” e ritengono fondamentale intanto che venga portata avanti la dismissione delle piattaforme offshore nelle aree in cui i giacimenti di idrocarburi risultino esauriti o non utilizzabili.