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venerdì, Gennaio 24, 2025

“Tatà”, il nuovo sorprendente libro di Valérie Perrin: la recensione di Marilena Ferrante

Evidenza"Tatà", il nuovo sorprendente libro di Valérie Perrin: la recensione di Marilena Ferrante

Una narrazione che esplora, con la profondità di sempre, l’animo umano con i suoi turbamenti e la scia che portano con sé i tanti eventi che costellano la vita dei tanti personaggi e dei tanti ruoli che si aggirano nella costruzione di questa storia straordinaria.
Tutto inizia con un colpo di scena determinato dalla notizia della morte di Colette , una seconda morte che stravolge la vita già complicata della nipote Agnes, autrice famosa di film e che la costringe a ritornare nel piccolo villaggio che aveva visto la sua infanzia ed aveva dato origine alla sua famiglia, il padre, pianista di successo e la zia Colette la cui figura campeggerà in tutta la storia.
Una indagine a ritroso porterà Agnes, ritornata a Gueugnon, a ripercorrere le tappe evolutive della sua famiglia attraverso una serie di scoperte sconvolgenti che legano la sua famiglia alle vicende scabrose di uomini spietati , assassini, pedofili che si intrecciano in una trama avvincente.
Storie che si intingono in un reticolo di fatti e misfatti in cui la “rimorte” di Colette trova il compimento per essere ascoltata come il disvelamento del tanto di torbido che aleggia in quel villaggio della Francia in cui le esistenze si fondono con il coraggio, la forza delle donne come Colette, la delicatezza e l’amore sconfinato della madre di Agnes per il marito tanto da accettare una figlia “Agnes, come sua, e le azioni violente di uomini esacerbati nella lotta tra il bene e il male.
La capacità narrativa di Perrin fa sì che le singole storie siano l’una il disvelamento dell’altra, mantenendo così una tensione narrativa che porta il lettore alla completa assuefazione alla lettura sempre più disordinata, ma che invita per ciò stesso, a continuare perché troppo forte è la curiosità di capire, di comprendere ed incessantemente rivolgersi ai personaggi con il cuore colmo di stupore e di meraviglia.
La cupezza delle immagini tradotte in parole sconfinano così nella compartecipazione al dolore umano , al torbido, alla salvezza attraverso sentimenti forti come la solidarietà , l’amore, l’irresistibile volontà di salvezza.
In questo scenario si fa strada, questa superstite, Agnes, a cui viene dato il compito di ritrovare le fila della storia familiare attraverso indagini sofferte, rivoluzioni emotive, scoperte sconvolgenti e finalmente il funerale “ vero” della sua zia amata, Colette, che tanti segreti aveva portato chiusi nel suo scrigno di donna forte, coriacea, ma profondamente umana.

L’autore
Valérie Perrin è nata il 19 gennaio 1967. L’incontro con Claude Lelouch nel 2006 ha dato il via alla sua carriera cinematografica come fotografa di scena e poi come co-sceneggiatrice degli ultimi film del regista], ma sono soprattutto i suoi romanzi a renderla nota al grande pubblico.
Nel 2015 esce il suo primo romanzo, Il quaderno dell’amore perduto (Les Oubliés du dimanche), che ha ricevuto 13 premi, tra cui Prix du premier roman de Chambéry 2016, le prix Chronos 2016, le Choix des libraires 2018 ed è stato tradotto in Italia nel 2016 (arrivando nel settembre 2020 al terzo posto della classifica della narrativa straniera grazie al successo del suo successivo libro e in Germania nel 2017.
Anche il suo secondo romanzo Cambiare l’acqua ai fiori (Changer l’eau des fleurs), pubblicato nel 2018, ha ricevuto diversi premi tra cui il prix Maison de la Presse che premia un’opera scritta in francese per il vasto pubblico; per la giuria è “un romanzo sensibile, un libro che fa passare dalle risate alle lacrime con personaggi divertenti e accattivanti”. Per Libération Next, nonostante una copertina e un titolo considerati un po’ semplici, “ci lasciamo prendere da questo turbinio di storie che si intersecano, con il cimitero come protagonista, il cui giardino fiorito e rigoglioso significa speranza”. Nel 2019 si classifica al 6º posto nella classifica dei 10 libri più venduti dell’anno per GFK/Weekly Books. In Italia la traduzione del romanzo è stato un caso editoriale, arrivando dopo oltre un anno al primo posto della classifica generale, con circa 9 000 copie vendute in una settimana e 180 000 copie, a settembre 2020, dall’uscita.
Alle elezioni europee del 2019 si candida con il Parti animaliste.

Marilena Ferrante
Nasce a Isernia, dove vive tuttora. Docente di Lettere presso la Scuola secondaria di primo grado “San Giovanni Bosco”, giornalista pubblicista e scrittrice.
Ha pubblicato quattro raccolte poetiche: “Quel che avrei potuto dirti” (2015), “Un passo dal cuore” (2016), entrambe per Volturnia Edizioni, “Gli occhi del silenzio“ (Bertoni Editore, 2021) e “Nuda memoria” (SetArt Edizioni, 2024). Ha scritto anche il romanzo “La neve di marzo” per L’Erudita di Giulio Perrone (2021).
Molti suoi scritti sono presenti in antologie letterarie quali “Vite che tremano” (Volturnia edizioni , 2016), “Cartoline dalla terra che forse esiste” (L’Erudita, 2018) e altre ancora.

 

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