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Campobasso
sabato, Febbraio 8, 2025

Quando Campobasso era una bella città di provincia

EditorialiQuando Campobasso era una bella città di provincia

di Agostino Rocco *

Il capoluogo del Molise nel secolo scorso era molto più vivace, accogliente e “urbano” di quanto lo sia oggi, e non c’erano i centri commerciali, i distruttori del piccolo commercio.

Agostino Rocco

Cuore pulsante il triangolo Piazza Prefettura, Tribunale e Provincia, con Palazzo San Giorgio che viveva anche dei contraccolpi politici tra la Provincia, che allora contava eccome, e la segreteria regionale della Democrazia Cristiana posta di fronte al Palazzo del Governo e il famoso Caffè Lupacchioli. Meta di appuntamenti importanti e galanti, dove il professore Adolfo Ulderico Colagiovanni, elegantissimo in ghette e bastone da passeggio, camicia di seta e farfalla, teneva banco tra i personaggi più noti della cosiddetta Campobasso bene. Sull’altra sponda, al Caffè Brisotti, un giovanile molto occhieggiato dalle belle signore in transito Mario Durante, avvocato e politico, recensiva gli ultimi avvenimenti della Regione e del Campobasso Calcio. Si può dire che il breve tratto del Corso tra i due caffè fosse l’asse gravitazionale dove i maggiorenti del Molise facevano e disfacevano giunte comunali e provinciali, comitati assistenziali e alleanze politiche, economiche e sentimentali. Queste ultime, erano tutte giocate suo filo degli sguardi e del bon ton, allora dominavano educazione, regole e tradizioni. Il Palazzo di Giustizia, sul lato opposto della grande piazza, era l’altro proscenio della vita campobassana, dove i primi attori erano gli avvocati di fama: Colitto, De Gaglia, Montalto Rizzi, Bertoni, Zampini (l’eterno presidente della Provincia dal 1948 al ’70), Cinelli, solo per citarne alcuni, che si scappellavano al passaggio del Presidente Tancredi Milanese, del Presidente Di Giacomo e del Procuratore Fusaro, anche dell’avvocato e Presidente del Consiglio Giovanni Leone, in trasferta molisana per un processo alla ribalta nazionale. Erano gli anni in cui il professore Luigi Biscardi, provveditore agli studi e fratello del famoso giornalista sportivo (cugino acquisito di mia madre Alma de Rita), veniva eletto al Senato, degno rappresentante di un Molise diverso. Allora i nostri parlamentari erano Sedati e La penna, Sammartino, D’Aimmo, Vitale, De Lisa e Vecchiarelli. Bei tempi, altri tempi.

* Giornalista

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