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mercoledì, Marzo 12, 2025

Le vite straordinarie degli over 80 e il rischio di rimanere soli

EditorialiLe vite straordinarie degli over 80 e il rischio di rimanere soli

di Manuela Petescia*

Sono nati nelle culle a dondolo accanto a un camino, hanno vissuto il freddo, la fame, il duro lavoro dei campi, qualcuno anche la guerra.

Hanno assistito alla trasformazione radicale del mondo intorno a loro, il fascismo e l’antifascismo, il boom economico, il progresso tecnologico, la globalizzazione, dalle Fiat 500 alle auto elettriche, dal telefono con il filo agli iPhone, dalla macchina da scrivere al computer, dalla televisione a internet, dalle cene con gli amici agli incontri virtuali sulle immense piattaforme social.
Hanno combattuto il Covid e ora affrontano l’intelligenza artificiale.
Stiamo parlando degli over 80, la silent generation travolta dai cambiamenti più rapidi della storia dell’umanità, costretta a rivedere di anno in anno, per tutto l’arco della propria esistenza, quel pacchetto di conoscenze che un tempo si dava per acquisito e si portava con sé in ogni contesto, come fosse una valigia di certezze e di fiducia.
Plasmati da una sfida permanente, gli over 80: eppure sono sopravvissuti.

La straordinaria capacità di adattamento di questi uomini e di queste donne, che hanno contribuito alla costruzione della società contemporanea, e che solo per questo meriterebbero una medaglia, in alcuni territori italiani è invece mal ripagata.

Secondo lo studio Age-It, finanziato dal PNRR e condotto da 800 ricercatori provenienti da 27 atenei italiani (le cui anticipazioni sono state pubblicate da Il Venerdì di «Repubblica»), in Italia sono 544 i comuni che non garantiscono adeguata assistenza agli over 80.
E in testa compare, purtroppo, il Molise.
«Montuosità, isolamento, servizi e trasporti insufficienti, ricorso massiccio al caregiver», spiega Alessandra Petrucci, rettrice dell’Università di Firenze e coordinatrice della ricerca, «tutto questo in una proporzione di anziani, sul totale della popolazione, che cresce rapidamente».
E allora bisognerebbe intervenire con forza, soprattutto al Sud.

Che non sia una pergamena di solitudine, di povertà o assenza di servizi sociali e sanitari a ripagare queste vite straordinarie spese per noi e per il nostro benessere.

*direttore

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