Il futuro sbarca in Molise, precisamente a Bojano presso Villa Esther, dove la Chirurgia robotica assistita è realtà. La clinica matesina è infatti tra le prime del Centro Sud ad applicare tale tecnica, che si avvale di strumenti con precisione submillimetrica (non replicabile dall’essere umano).
Meticolosa tecnologia dunque al servizio della competenza e dell’esperienza del medico, per una perfetta integrazione che consente di ridurre al minimo gli errori e di intervenire in modo meno invasivo sul paziente.
Sono ancora pochi in Italia i centri che dispongono di questa strumentazione, anche perché i chirurghi che la utilizzano devono sottoporsi a un apposito percorso di preparazione.
L’ospedale di Bojano l’ha adottata per gli interventi di protesi all’anca e al ginocchio affidati al dottor Stefano Di Nardo, che da diversi anni si occupa di chirurgia ricostruttiva articolare. Attualmente dirige l’Ortopedia di Villa Esther, collaborando come centro accreditato per la formazione di medici specialisti con l’università San Raffaele di Milano. Ed è stato proprio il dottor Di Nardo, che ha acquisito competenze nella Chirurgia robotica presso centri di eccellenza di Germania e Regno Unito, ad illustrare – in un incontro con i giornalisti tenutosi oggi presso la Casa di cura – vantaggi e caratteristiche della nuova frontiera.
Si tratta di una piattaforma altamente tecnologica, progettata per supportare i chirurghi ortopedici negli interventi di sostituzione articolare di ginocchio ed anca, che dà la possibilità di personalizzare l’intervento in base all’unicità del paziente creando intraoperatoriamente un modello virtuale 3D dell’articolazione e fornendo allo stesso una guida digitale precisa e sicura. Il chirurgo, con l’aiuto del robot, può pianificare e posizionare la protesi in modo ottimale, migliorando l’allineamento e la stabilità dell’articolazione e ciò si traduce in un ginocchio più fisiologico e un’aumentata longevità dell’impianto. Il risultato? Un intervento meno invasivo, con benefici tangibili sia durante che dopo l’operazione. La robotica, come già accennato, consente di eseguire interventi con una precisione submillimetrica, influenzando positivamente la funzionalità e la durata dell’impianto.
Ogni paziente è unico e tale innovazione permette di adattare l’intervento alle specifiche caratteristiche anatomiche della persona, senza dimenticare poi la minore invasività e il minor dolore post-operatorio: l’utilizzo del robot riduce poi sensibilmente il sanguinamento intra e post operatori, i pazienti sottoposti a questo tipo di interventi possono beneficiare di tempi di recupero più brevi rispetto alla chirurgia tradizionale e ad una convalescenza postoperatoria meno dolorosa. Inutile infine sottolineare che una protesi posizionata correttamente ha maggiori probabilità di durare nel tempo, riducendo la necessità di interventi correttivi o sostitutivi in futuro.
Di Nardo ha voluto ricordare Giovanni Scambia, luminare della ginecologia oncologica che aveva lavorato anche in Molise e che è scomparso solo poco giorni fa, citando una delle sue ultime raccomandazioni rivolte ai giovani: “Meravigliarsi dei progressi e delle conquiste così come mi meraviglio ancora io oggi di dove siamo arrivati”.
“Un prezioso insegnamento – ha aggiunto il chirurgo di Villa Esther – che ci spinge a non avere paura del futuro e del progresso scientifico e tecnologico e ad adoperarci per metterlo al completo servizio delle persone e a difesa della salute di tutti”.
A conclusione dell’evento, i giornalisti presente hanno potuto assistere a una dimostrazione pratica dell’utilizzo di questa nuova e importante tecnologia destinata a rivoluzionare presto il mondo della medicina.